Già lo scorso anno, ci sono state diverse modifiche e importanti novità per i titolari di Partita Iva in regime forfettario ed è stata introdotta anche una clausola antielusiva fissata a 100.000 euro: cosa succede nel 2024? In sostanza, se si supera la soglia dei 100.000 euro, scatta la fuoriuscita immediata dal regime.

Nel testo, andremo a vedere cosa succede se si supera la soglia di 100.000 euro, quali sono le semplificazioni e anche come regolare la propria posizione in caso di uscita immediata dal regime.

Regime forfettario: cosa succede se si superano i 100.000 euro

La Legge di Bilancio del 2023 ha introdotto diverse novità per i contribuenti che hanno optato per il regime forfettario. Ricordiamo si tratta di un regime fiscale che prevede una tassazione agevolata dei ricavi:

  • Al 15%;
  • Al 5%, per i primi 5 anni di attività.

La manovra dello scorso anno ha introdotto una norma antielusione. Ciò vuol dire che, nel caso di superamento dei ricavi o compensi superiore a 100.000 euro, scatta la fuoriuscita immediata dal regime forfettario 2024.

Quindi, è molto importante fare attenzione al volume d’affari dell’attività durante l’anno in corso. Inoltre, con l’uscita dal regime forfettario si approda direttamente a quello ordinario con tutti i suoi obblighi tipici da soddisfare.

Cosa fare quando si superano gli 85.000 euro

Ci sono anche altre novità, in relazione al limite, applicate anche nel 2024. I contribuenti che stanno già applicando il regime forfettario, qualora dovessero superare, durante il 2024, la soglia di 85.000 euro, usciranno dal regime dal 2025. Dovranno, inoltre, portare l’applicazione dell’Iva in fattura e versare le imposte applicando le aliquote del regime ordinario.

Si tratta di un’eventualità, in cui la variazione del regime fiscale deve essere confermata in sede di dichiarazione dei redditi, compilando il rigo VO33 del Modello Iva.

Cosa fare in caso di uscita dal regime forfettario

In caso di superamento della soglia di 100.000 euro, tra ricavi e compensi, il passaggio al regime ordinario avviene già nel corso dell’anno. Sul fronte dell’Iva il contribuente dovrà assoggettare ad imposta gli incassi che hanno comportato il superamento del limite.

La verifica del superamento della soglia indicata si effettua sulla base del momento dell’incasso di ricavi e compensi. Quindi, dalla fattura che comporta il venire meno delle condizioni per la permanenza nel regime forfettario per l’anno di riferimento bisognerà esporre l’Iva a debito.

Al contrario, quando l’incasso avviene in un momento successivo all’emissione della fattura, allora gli obblighi ai fini Iva sono assolti dal momento in cui è stato incassato il corrispettivo, con l’obbligo di integrare la fattura anche se emessa prima.

È stata confermata la disciplina agevolata per le operazioni fatturate in regime forfettario prima dell’incasso delle somme che hanno comportato il superamento del limite.

Quali sono le semplificazioni del 2024

Il regime forfettario, rispetto al regime ordinario, diventa molto più conveniente sull’imposta da pagare e porta anche ad una notevole semplificazione, soprattutto in materia di Iva.

I contribuenti in regime forfettario potranno ottenere le seguenti semplificazioni:

  • Non addebitano l’Iva in fattura;
  • Non detraggono l’Iva sugli acquisti;
  • Non liquidano l’imposta;
  • Non devono effettuare alcuna comunicazione all’Agenzia delle entrate sulle operazioni rilevanti ai fini Iva;
  • Non devono registrare i corrispettivi, le fatture emesse e le ricevute;
  • Non devono registrare e tenere le scritture contabili.

Al di là delle semplificazioni burocratiche, i forfettari sono comunque tenuti ad alcuni obblighi, come:

  • Numerare e conservare le fatture di acquisto e le bollette doganali;
  • Certificare i corrispettivi;
  • Integrare le operazioni di cui risultare debitori di imposta con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta.