Domanda di Assegno di inclusione in stato “sospesa”, ecco cosa significa e come sbloccarla. Tra i vari stati delle istanze che le famiglie stanno presentando per la misura che sostituisce, dal 1° gennaio 2024, il Reddito di cittadinanza c’è quello di “sospesa” per discordanza del nucleo familiare tra quanto dichiarato nella Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ai fini dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) e le informazioni presenti nell’anagrafe della popolazione residente (Anpr).

L’errore riguarda, pertanto, la composizione della famiglia che abbia inviato richiesta dell’Assegno di inclusione. Il blocco è determinato dalle successive verifiche, in fase di istruttoria, di quanto riportato nella banca dati dell’Anagrafe della popolazione residente (Anpr). In caso di discordanza tra i dati presenti nell’istanza presentata dalla famiglia e le informazioni dell’Anpr, la domanda risulta nello stato di “sospensione”. Tale stato persiste finché non vengano accertate le verifiche richieste e il tempo di sblocco dipende da quanto necessiti alla sede territoriale dell’Inps per effettuare tali controlli.

Domanda Assegno di inclusione in stato ‘sospesa’: cosa significa e come sbloccarla

Cosa fare se la domanda dell’Assegno di inclusione si trova nello stato “sospesa” per discordanza della composizione familiare tra quanto riportato nella Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), utile ai fini dell’Isee, e i dati presenti nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr)? Se i dati dei due flussi non coincidono, l’Inps pone la domanda dell’Assegno di inclusione nello stato di “sospesa”, al fine di consentire alla sede territoriale di arrivare all’accertamento della veridicità del nucleo familiare.

L’accertamento della sede territoriale dell’Istituto di previdenza deve avvenire sulla base delle norme generali in materia di autocertificazione e nel rispetto delle regole relative all’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).

Al termine degli accertamenti, pertanto, lo stato della domanda dell’Assegno di inclusione può variare in “respinta” se le verifiche dovessero confermare la discordanza sul sistema dell’Isee; diversamente, se si dovesse accertare la veridicità della dichiarazione della famiglia ai fini dell’Isee, l’Istituto di previdenza provvede all’annullamento dello stato di “sospensione” e, quindi, a fornire esito favorevole alla pratica.

Tale esito sussisterebbe nonostante la discordanza delle informazioni contenute nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) rispetto ai dati inseriti nella Dsu.

Domanda Assegno inclusione sospesa, causa residenza

Ulteriori cause di sospensione (con indicazione dello stato della domanda dell’Assegno unico) sono quelle indicate da quanto prevede l’articolo 4, ai commi 6, 7 e 8 decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali numero 154 del 13 dicembre 2023.

Nel dettaglio, oltre alla sospensione per le verifiche a seguito dell’individuazione di discordanze tra il Documento sostitutivo unico (Dsu) e l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr), i Comuni potrebbero bloccare la pratica per l’accertamento del possesso del requisito della residenza. La richiesta della conferma circa la residenza della famiglia ai Comuni potrebbe emergere da informazioni insufficienti in possesso dell’Inps nei propri archivi. Ai fini della verifica, i giorni dalla comunicazione dell’Inps sono 60. Se questo termine dovesse trascorrere senza un esito, l’Inps sarebbe obbligato ad accogliere la domanda.

Istanza sospesa per condizioni di svantaggio, percorsi cura e assistenza

Altra causa di sospensione è quella per la quale si prevedano accertamento in merito alle condizioni di svantaggio della famiglia richiedente e all’inserimento in percorsi di assistenza e di cura presso i servizi sociali e sanitari. Anche in questo caso, l’Inps deve accogliere la domanda se, nel termine di 60 giorni, non dovesse ottenere un esito dalle strutture e servizi sanitari, ovvero dai Comuni, circa le condizioni di svantaggio o l’inserimento in percorsi di assistenza e di cura presso i servizi sociali e sanitari.

Per tutti questi casi, l’Istituto di previdenza informa che si possono consultare le motivazioni dettagliate dello stato della domanda dell’Assegno di inclusione sul proprio portale istituzionale.