È meglio investire in buoni postali ordinari o in conti deposito? A quanto ammonta il rendimento spettante? Per fornire una risposta è bene comparare i rendimenti.
Sono pochissimi gli italiani che sono riusciti a risparmiare qualche soldo nel corso degli ultimi anni: l’aumento delle tasse, il caro vita e l’inflazione hanno reso quasi impossibile poter risparmiare qualche soldo da poter investire. La maggior parte dei risparmiatori preferisce mantenere i propri risparmi “parcheggiati” sui conti correnti a tasso zero, ma si tratta di una cattiva abitudine.
Altri risparmiatori hanno investito e stanno investendo i propri risparmi sui buoni fruttiferi postali e sui conti deposito. Si tratta di strumenti di gestione del risparmio sicuri e convenienti, che consentono di ottenere un rendimento sulla somma investita e di proteggersi dall’inflazione. I buoni postali sono titoli emessi dal gruppo postale che, nel corso degli ultimi anni, stanno attirando l’attenzione degli investitori. I buoni con i libretti di risparmio postale rappresentano prodotti di gestione del risparmio offerti da Poste Italiane. I conti deposito sono strumenti di gestione del risparmio offerti dalle banche e possono essere vincolati e non vincolati.
Scopriamo in questa guida se sia meglio investire in buoni postali ordinari o in conti deposito: a quanto ammonta il rendimento atteso? Facciamo chiarezza.
Investire in buoni postali ordinari o in conti deposito: ecco a quanto ammonta il rendimento
Per poter decidere se investire in buoni postali ordinari o in conti deposito, è necessario comparare il rendimento spettante.
Investire in buoni postali ordinari
La varietà di buoni postali sottoscrivibili è davvero ampia: ogni tipologia di titoli vanta determinate caratteristiche, rendimenti e durate. Il risparmiatore che voglia investire una determinata somma nel medio-lungo termine può decidere di optare per i buoni postali ordinari, la cui durata massima è pari a 20 anni.
Nel caso in cui si decida di investire 10mila euro in buoni ordinari, il risparmiatore ha la possibilità di ottenere un rendimento lordo a scadenza pari a 2,75 punti percentuali. L’ammontare degli interessi lordi è pari a 7.213,46 euro, il montante netto è pari a 16.311,78 euro e la ritenuta fiscale è pari a 901,68 euro.
Investire in conti deposito vincolati e non vincolati
In alternativa, l’investitore può valutare la possibilità di investire la somma risparmiata sui conti deposito, ovvero prodotti offerti dalle banche. I conti deposito che rendono di più sono quelli vincolati, che consentono di vincolare una determinata somma per un arco temporale. Il rendimento di questi prodotti bancari è maggiore rispetto ai conti deposito non vincolati.
Nel caso in cui il risparmiatore decidesse di investire 10mila euro in conti deposito con vincolo pari a 12 mesi, potrebbe optare per il conto di Igea Digital Bank che offre un rendimento pari a 4,2 punti percentuali al lordo. Per dodici mesi di deposito il guadagno netto sarebbe pari a 310,80 euro. Nel caso in cui il vincolo fosse allungato a 60 mesi, sarebbe più conveniente sottoscrivere il conto deposito offerto da Banca Progetto, il cui tasso lordo è pari a 4,75 punti percentuali.
Nel caso in cui si investisse una somma pari a 10mila euro, il guadagno netto sarebbe pari a 1.654 euro. Dal momento che l’investitore ha un orizzonte temporale di investimento pari a 20 anni potrebbe optare per la sottoscrizione di un conto deposito non vincolato.
Come già sottolineato il rendimento di un conto deposito non vincolato è inferiore rispetto a quello di un conto vincolato, ma permette al risparmiatore/correntista di far fruttare i propri risparmi. Se il correntista volesse investire 10mila euro in un conto deposito non vincolato con durata pari a 240 mesi, potrebbe optare per il conto offerto da Banca Progetto: il guadagno netto sarebbe pari a 1.273,38 euro.