Una serata da dimenticare quella di Dayot Upamecano, sotto ogni punto di vista, con il centrale del Bayern Monaco che dopo il triplice fischio del match perso contro la Lazio ha dovuto far fronte alla piaga degli insulti razzisti da parte dei suoi stessi tifosi. Sì, perchè il centrale francese è stato protagonista di insulti a sfondo razziale da parte dei supporters bavaresi, che non hanno digerito l’espulsione nei suoi confronti che di fatto ha indirizzato la partita per la squadra di Sarri.
Alla fine il tabellino dice 1-0, ma a perdere è tutto un ambiente che in maniera ingiustificata ha puntato il dito contro il giocatore a colpi di cattiveria e ignoranza.
Chi è Upamecano, il centrale del Bayern Monaco vittima di insulti razzisti da parte dei tifosi tedeschi
Minuto 68, il momento in cui il destino del Bayern Monaco cambia inesorabilmente. Upamecano cerca di chiudere in disperata un’azione della Lazio, colpendo Isaksen sulla caviglia con il piede a martello. Fallo e calcio di rigore per i biancocelesti, più il cartellino rosso per il giocatore.
Dal dischetto Immobile non sbaglia, consegnando alla squadra capitolina la vittoria. Morale alle stelle, meno quello dei bavaresi, alla seconda sconfitta consecutiva dopo il ko in Bundesliga contro il Bayer Leverkusen. Una somma di situazioni che ha portato i tifosi ospiti a prendersela con il Bayern, in particolare contro Upamecano.
Perchè il fattaccio è successo a fine partita. Basti andare sui social per rendersene conto, dato che alcuni tifosi tedeschi hanno insultato pesantemente Upamecano, con offese a sfondo razziale. Una piaga andata avanti per molte ore, con il Bayern Monaco che ha preso immediatamente le distanze da questi “tifosi”, condannando l’attacco gratuito nei confronti di Upamecano.
“Il Bayern condanna fermamente i commenti razzisti rivolti a Dayot Upamecano sui social media. Chiunque scriva parole odiose come queste non è un tifoso del nostro club. Siamo tutti con te, Upa!“. Questo il messaggio lasciato sui profili ufficiali del club tedesco, a cui hanno fatto seguito le parole dell’a.d. Jan-Christian Dreesen in hotel dopo la sconfitta per 1-0: “Ha commesso un fallo sfortunato che gli è costato un rosso, quello che mi ha particolarmente infastidito sono stati i commenti disgustosi successivi sui social. E’ spregevole. Questo tipo di tifoseria razzista non la accetto”.
Molti anche i tifosi che leggendo gli insulti razzisti sul profilo del giocatore ne hanno preso le parti, chiedendo provvedimenti per punire chi di dovere.
Origine e carriera di Upamecano
L’errore contro la Lazio c’è stato, ma non cancella quello che è il talento di Upamecano. Perchè il classe ’98 è da sempre stato considerato come uno dei talenti più puri nel suo ruolo. Nato in Francia da una famiglia originaria della Guinea Bissau, la sua carriera parte nel Valenciennes, dove gli bastano due anni per fare il salto in avanti con il Salisburgo, che per farlo crescere lo gira subito in prestito al Liefering nel 2015, dove colleziona 16 presenze totali.
Quanto basta per tornare subito in Austria nel gennaio del 2016, dove colleziona 17 presenze. Il Lipsia si accorge di lui, acquistandolo nel gennaio del 2017, ed è qui che la stella di Upamecano inizia a splendere. Quattro stagioni e mezzo con il club tedesco per un totale di 113 presenze e 4 gol, numeri che gli valgono la chiamata del Bayern Monaco, che nel 2021 lo acquista per 42,5 milioni di euro.
Con i bavaresi non solo mette le sue doti in mostra, ma quest’ultime migliorano, diventando così un punto di riferimento per la difesa del Bayern. Un percorso andato avanti di pari passo con la crescita relativa alla sua strada in Nazionale, dove Upamecano si fa tutta la trafila giovanile per poi entrare in pianta stabile nella Francia dei grandi a partire dal 2020.
Una carriera importante, dove il difensore ha messo da sempre in mostra doti fisiche impressionanti, così come una capacità innata nella marcatura a uomo e facendo valere i suoi centimetri nel gioco aereo, non disdegnando anche l’anticipo. Oltre a questo Upamecano vanta anche una buona tecnica di base, che lo porta ad impostare spesso e volentieri l’azione da dietro, permettendo al Bayern di poter uscire palla a terra. Un lottatore da sempre, anche contro la piaga del razzismo, che ha affrontato sempre a petto in fuori. Da guerriero che è sempre stato.