“Sono nullatenente, è tutto intestato alle mie società”. Una frase, pronunciata da Fedez in tribunale nel 2020, che ha attirato l’attenzione del Codacons, dando origine a una nuova querelle. L’associazione dei consumatori ha infatti comunicato di aver presentato un esposto alla Guardia di Finanza per chiedere delle verifiche fiscali mirate sulle aziende del rapper.

Il Codacons contro Fedez, l’esposto alla GdF: “Trama societaria con elementi di pericolosità fiscale”

Il Codacons ha presentato l’esposto alla Guardia di finanza per “possibili situazioni di interesse poste in essere nell’ambito del gruppo societario facente capo” al rapper milanese.

L’associazione ha infatti commissionato un’indagine a Gian Gaetano Bellavia, commercialista ed esperto di diritto penale dell’economia, partendo da una frase pronunciata da Fedez in un’udienza del novembre 2020, in cui era accusato di diffamazione ai danni dell’associazione consumatori.

I “beni mobili o beni immobili registrati” sono intestati “alle mie società”, aveva dichiarato in quell’occasione il cantante, come si sente nell’audio pubblicato da Repubblica che ha anticipato la notizia.

Rispondendo alla domanda se fosse intestatario “di beni immobili o beni mobili registrati: navi, motociclette, automobili” lui aveva risposto di non possedere nulla.

Secondo lo studio di Bellavia, sarebbe quindi emersa “una trama societaria in cui si presentano e si ripetono tutti gli indici di pericolosità fiscale”.

Le motivazioni del Codacons

Il Gruppo è in mano alla società Zedef, che fa capo alla famiglia di Fedez: oltre a lui stesso, alla madre e al padre che rivestono “cariche societarie chiave nella società stessa”.

Nell’esposto di nove pagine, presentato alla Guardia di Finanza di Milano e Roma, viene denunciato

un uso continuo e ripetuto di operazioni poco trasparenti e talvolta senza un’apparente ragione economica

nonostante non sia stato possibile verificare che le società di Fedez evadano effettivamente le tasse, sottolinea il Codacons.

L’associazione consumatori chiede quindi ulteriori controlli, in merito a

come sono state gestite fiscalmente le suddette operazioni che generano disallineamenti tra gli effetti civilistici e gli effetti fiscali.

Continua il periodo ‘nero’ dei Ferragnez, dopo la bufera che ha travolto la moglie del rapper, Chiara Ferragni, con l’inchiesta della Procura di Milano per truffa.

La replica di Fedez: “Tecnicamente è così, non mento al giudice”

La replica di Fedez non si è però fatta attendere. Il rapper, in un intervento pubblicato su Repubblica online, ha dichiarato di “non aver capito il senso e lo scopo” di aver riportato la notizia in questi termini, se non di dare “un’idea sbagliata ai lettori e alle lettrici” riportando una dichiarazione in modo del tutto “decontestualizzato”.

Durante un processo mi è stata posta una domanda dal giudice circa quali beni mobili e immobili siano a me intestati. Ho risposto la verità che non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo paese. Se avessi detto il contrario avrei mentito davanti a un giudice compiendo un reato.

In merito agli eventuali accertamenti sulle sue aziende, ha garantito:

Le mie società sono a disposizione per ogni eventuale controllo delle autorità competenti, non abbiamo nulla da temere o nascondere.