Nella vita, si possono commettere diversi errori, e talvolta involontariamente. Questa realtà si applica anche al contesto delle pensioni, poiché ritenere che una prestazione previdenziale sia eterna può rivelarsi un equivoco. Alcune prestazioni possono essere revocate dall’INPS, non per atti illeciti dell’Istituto, ma poiché le leggi lo consentono. Di seguito, elenchiamo gli errori da evitare quando si prende la pensione, poiché l’attenzione è fondamentale per prevenire problemi futuri.

Pensioni, gli errori da non commettere

Spesso, i trattamenti erogati dall’INPS sono legati alle condizioni reddituali e familiari del pensionato, rappresentando somme aggiuntive che devono essere confermate annualmente. Ciò avviene attraverso comunicazioni obbligatorie, come il modello RED, che il pensionato deve inviare all’INPS. L’omissione di tali comunicazioni potrebbe portare alla sospensione o revoca della prestazione. Questo è solo uno dei rischi che i pensionati devono considerare, in quanto potrebbero dover restituire somme all’Istituto.

Un caso frequente riguarda i pensionati che decidono di tornare al lavoro, con alcune pensioni che vietano il cumulo di redditi. Questa restrizione è stata introdotta nel 2019 con la Quota 100, proseguita nel 2022 con la Quota 102 e nel 2023 con la Quota 103. Nel 2023, anche l’APE sociale sarà sottoposta a questa limitazione. Si è verificato che l’INPS sospenda la pensione e richieda la restituzione di somme anche in casi in cui il pensionato ha svolto lavori occasionali o autonomi che generano redditi minimi.

Un esempio recente riporta di un pensionato il cui reddito aggiuntivo di 77 euro per una comparsa in un film ha portato alla sospensione della pensione e alla richiesta di restituire 20.000 euro. Questo dimostra che il rischio di restituire somme notevoli sussiste anche in presenza di redditi modesti. Un pensionato che, ad esempio, ha partecipato a un film a dicembre 2023 dovrà restituire tutte le pensioni percepite da gennaio a dicembre, con cifre che possono raggiungere circa 20.000 euro su una pensione mensile di 1.530 euro.