Durante una recente riunione sulla programmazione del Piano Casa per il 2025, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sembra aver proposto apertamente l’idea di un condono edilizio. Secondo quanto riferito, l’obiettivo sarebbe affrontare piccole irregolarità e abusi nelle costruzioni, senza contemplare situazioni di grandi edifici costruiti senza adeguati permessi.
Condono edilizio 2025, quando esce?
Il condono proposto da Salvini dovrebbe rientrare nel Piano Casa previsto per il 2025.
L’intenzione del vicepremier sarebbe quella di rimettere sul mercato diverse proprietà che sono state bloccate a causa di queste piccole irregolarità. L’obiettivo dichiarato è quello di abbassare i prezzi delle case e degli affitti, soprattutto nelle grandi città, dove la domanda elevata ha creato squilibri di mercato. Secondo fonti riportate dal quotidiano ‘La Stampa’, durante una riunione riservata a Roma il 16 gennaio, Salvini avrebbe dichiarato: “Ho intenzione di introdurre nel piano un condono edilizio. Non parlo di ville abusive sul mare o sui greti dei fiumi. Parlo di piccoli abusi e irregolarità, difformità rispetto ai progetti iniziali su pareti, cantine, verande, box”.
Il condono proposto sarebbe mirato a risolvere irregolarità di dimensioni limitate al fine di aumentare l’offerta sul mercato immobiliare e consentire l’accesso a case non interamente conformi alle normative. Salvini sostiene che risolvere queste piccole irregolarità consentirebbe a milioni di cittadini italiani di mettere in vendita o affittare le loro proprietà, abbassando i prezzi e favorendo chi intende acquistare o affittare.
La proposta sul condono edilizio
La proposta di Salvini, che sembra aver utilizzato apertamente il termine “condono”, ha ricevuto una reazione tiepida da parte degli alleati di governo di Fratelli d’Italia. La misura dovrebbe essere parte integrante del Piano Casa, un progetto governativo finalizzato a intervenire sul mercato immobiliare italiano, con la previsione di varare una legge non prima del 2025.
Questa legge dovrebbe affrontare il recupero di parte del patrimonio immobiliare pubblico per destinare la costruzione di case popolari, con un investimento totale stimato in 100 milioni di euro e interventi legislativi per migliorare l’offerta di case. Attualmente, il mercato immobiliare italiano è in contrazione, con difficoltà di accesso al credito a causa degli alti tassi di interesse. La questione dei prezzi degli affitti è particolarmente critica, con aumenti significativi registrati nel 2023, soprattutto nelle grandi città.