Si chiamavano Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, le due donne di 49 e 19 anni uccise a Cisterna di Latina dal finanziere 27enne Christian Sodano: ecco chi sono e perché sono state prese di mira dal giovane, reo confesso.
Chi sono le due donne uccise a Cisterna di Latina? Nicoletta Zomparelli e la figlia Renée Amato
Nicoletta Zomparelli aveva 49 anni e lavorava nell’agenzia immobiliare di famiglia nel centralissimo corso della Repubblica di Cisterna di Latina. Lo scorso 13 febbraio è stata uccisa insieme alla figlia minore Renée per difendere la primogenita dall’ex fidanzato finanziere Christian Sodano nella villetta del quartiere San Valentino in cui viveva anche il compagno Pino, un imprenditore ortofrutticolo.
In città era molto conosciuta. Come Renée Amato, che aveva una grande passione per il ballo e la danza e aveva vinto diversi primi. 19 anni compiuti da poco, fino a qualche anno fa la ragazza aveva frequentato la scuola diretta dalla coreografa Maria Grazia Angeletti insieme ad Alessia Capasso, morta in circostanze simili nel 2018.
Entrambe erano molto legate a Desyrée, che è riuscita a salvarsi dall’agguato dell’ex rifuggiandosi in bagno e poi nella camera da letto della sorella mentre lei e la madre venivano freddate a colpi di pistola, per poi fuggire tra i campi e chiedere aiuto a un benzinaio incontrato sulla strada.
La confessione di Christian Sodano
Christian Sodano ha confessato il delitto. Ascoltato dagli inquirenti in presenza del suo avvocato difensore, Lucio Teson, ha spiegato di aver sparato alle due donne con la sua pistola d’ordinanza dopo aver litigato con Desyrée perché si erano frapposte tra lui e la giovane, urlandogli contro.
Sembra che la sera precedente avesse dormito a casa loro perché non si sentiva tanto bene. Una volta svegliatosi avrebbe discusso con la 22enne (che lui sosteneva essere ancora la sua fidanzata) perché lei non aveva risposto alla sua richiesta di andare a vivere insieme.
Subito dopo il duplice omicidio si era messo in contatto con lo zio materno, rivelandogli ciò che aveva fatto e facendogli capire di volersi togliere la vita per raggiungere i suoi genitori, morti qualche anno fa. Lui, tenendolo al telefono, l’aveva convinto a desistere, attirandolo verso la sua abitazione, dove poi i carabinieri lo avevano arrestato senza che opponesse resistenza.
Sconvolta la comunità locale
Sui social sono in tanti a ricordare le due vittime del finanziere, dicendosi sconvolti e rammaricati.
La nostra comunità si stringe al dolore dei familiari e degli amici di Nicoletta e Renée. Il nostro quartiere (San Valentino, ndr) porta con sé il nome di un santo che ha dato la vita per l’amore. Amare è dare vita, non toglierla. Eppure, proprio in questo giorno dedicato all’amore, dobbiamo fare i conti con l’odio,
ha scritto ieri su Facebook la parrocchia locale nel commentare la tragedia. L’ennesima consumatasi a Cisterna di Latina, dove in appena dieci anni si contano oltre nove vittime, tutte donne. Si ricordi, tra le altre, Elisa Ciotti, uccisa dall’ex marito Fabio Trabacchin sempre nel quartiere di San Valentino.
Era il 2019. Al culmine di una lite scoppiata nell’appartamento che condividevano nonostante fossero separati, il 35enne la colpì ripetutamente con un martello, fracassandole il cranio. A trovarne il corpo, lanciando l’allarme, fu la figlia di 10 anni.
Dello stesso quartiere era originaria Desirée Mariottini, la 16enne che nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 2018 morì in uno stabile abbandonato di San Lorenzo, a Roma, dopo aver ingerito un mix letale di droghe ed essere stata abusata con “pervicacia, crudeltà e disinvoltura”.
Lo scorso ottobre i giudici della Cassazione hanno accolto i ricorsi presentati dalle difese dei quattro uomini condannati per il suo omicidio, disponendo un nuovo processo d’Appello. Si aprirà ad aprile e dovrà cercare di fare chiarezza sulle responsabilità dei vari coinvolti. La famiglia della vittima si aspetta, ovviamente, giustizia.