Bonus ISCRO 2024: l’indennità straordinaria per la Partita IVA è disciplinata dall’articolo 1, commi 386-400, della legge 30 dicembre 2020, n. 178. Si tratta di un beneficio economico riconosciuto per il 2024. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, per l’anno in corso, ha adeguato i limiti reddituali indispensabili per l’accesso al bonus ISCRO 2024. Vediamo insieme quali sono le novità per il 2024.

Bonus ISCRO 2024

 L’INPS, nella circolare n. 25 del 29 gennaio 2024, ha reso noti gli aggiornamenti sull’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO).

In base alle disposizioni normative contenute nell’articolo 1, comma 144, lettera d), della legge 30 dicembre 2023, n. 213, il reddito da considerare per il riconoscimento della prestazione ISCRO nell’anno 2024 (reddito dichiarato nell’anno che precede la presentazione della domanda) è pari a 12.000 euro.

Secondo quanto previsto nell’articolo 1, comma 148, della legge n. 213/2023, per il 2024, l’importo mensile dell’ISCRO non può essere di importo inferiore a 250 euro e non può superare l’importo di 800 euro.

Come funziona

L’indennità straordinaria di continuità per le partite IVA, iscritte alla Gestione Separata INPS, permette di ricevere un bonus pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito prodotto da lavoro autonomo e certificato dall’Agenzia delle Entrate.

In particolare, tale reddito deve risultare trasmesso all’INPS alla data di presentazione della domanda. La prestazione economica non prevede l’accredito di contribuzione figurativa e non concorre alla formazione del reddito.

Come detto, l’indennità non può essere di importo mensile inferiore a 250 euro e non può superare l’importo mensile di 800 euro.

Si decade dal beneficio al verificarsi di uno dei casi di seguito riportati:

  • cessazione della partita IVA nel corso dell’erogazione dell’indennità (articolo 1, comma 395, legge 178/2020);
  • titolarità di trattamento pensionistico diretto;
  • iscrizione ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • titolarità dell’Assegno di inclusione.

Bonus ISCRO 2024: ecco i requisiti

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale eroga l’importo riconosciuto a titolo sull’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO), in favore delle partita IVA che hanno subito la perdita del fatturato nella misura del 50 per cento, rapportata al triennio precedente. L’accesso all’indennità è condizionato da diversi requisiti e condizioni di seguito indicati:

  • viene richiesta l’esclusione da altre forme di previdenza obbligatorie;
  • viene richiesta l’esclusione della fruizione dell’ammortizzatore sociale di Stato;
  • il limite reddituale di riferimento deve corrispondere al valore di non oltre 8.299,76 euro;
  • possedere la partita IVA da non meno di quattro anni alla data di presentazione della richiesta di ammissione all’indennità;
  • aver versato regolarmente la contribuzione previdenziale.

L’indennità ISCRO non è compatibile con altre prestazioni di supporto al reddito di seguito indicate:

  • l’indennità non viene riconosciuta in presenza di una pensione diretta intestata al richiedente;
  • il riconoscimento del sussidio di Stato, come l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il Lavoro;
  • la presenza dell’indennità di disoccupazione NASpI e DIS-COLL;
  • la presenza di cariche elettive o politiche, se in presenza di indennità di funzione, compensi o altre tipologie di rendite non riconducibili al gettone di presenza.

Come e quando presentare la domanda per il bonus ISCRO?

 Gli interessati possono presentare la domanda in via telematica direttamente dal portale INPS, se in possesso delle credenziali digitali (SPID, CNS o CIE). La domanda può essere presentata entro il 31 ottobre 2024.

In alternativa, è possibile contattare il Contact Center Multicanale al numero 803 164, gratuito da telefono fisso, o al numero 06 164 164 da cellulare, a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori.

L’INPS ricorda che ai fini della verifica dei requisiti reddituali nella domanda è necessario autocertificare i redditi prodotti per ciascuno degli anni di interesse, a patto che non siano già stati comunicati all’Istituto.