Non è facile scendere in campo da titolare, all’ultimo istante, per sostitire un compagno in una partita che pesa così tanto come quella tra Lazio e Bayern Monaco. Danilo Cataldi lo ha fatto, senza accusare il colpo. Alla sua prima da titolare in Champions League, il centrocampista romano ha dimostrato grande carattere. Un altro tassello fondamentale per la sua crescita personale e soprattutto una serata magica per tutta la squadra. Al termine di Lazio-Bayern Monaco, Cataldi ha raccontato le sue emozioni intervenendo in mixed zone.
Lazio-Bayern Monaco, Cataldi in mixed zone
È una notte magica, una notte di quelle che sogni di vivere di sin da bambino, sia che tu sia un semplice tifoso e ancora di più se nella vita vuoi fare il calciatore. Una notte indimenticabile per la Lazio e per il popolo biancoceleste che esce dallo stadio Olimpico con la consapevolezza che, quando ci mette tutto l’impegno possibile, è in grado di battere anche i più forti. Con il Bayern Monaco, sulla carta, sembrava un match quasi impossibile. E invece la squadra di Sarri ha saputo soffrire, ha aspettato, è cresciuta e poi ha colpito. Un 1 a 0 che lascia ovviamente aperta la qualificazione, per questi ottavi di finale do Champions League e che regala entusiasmo a tutto l’ambiente. Al termine della gara, Lazio-Bayern Monaco, Cataldi è intervenuto in mixed zone. Ecco le sue parole:
“Non so se me lo aspettavo, ma ero sicuro che ce la saremo giocata. Se la Lazio è questa, rischia qualcosa e si aiuta, le partite si possono perdere ma anche vincere. La Champions ti dà qualcosa in più, il contorno è diverso. Oggi all’inno e al gol si è sentito un boato che non avevo mai sentito in tutta la mia vita. È sicuramente qualcosa di diverso, quello che dobbiamo fare è mettere questa e questa unione di squadra sempre. Se la Lazio è questa anche in campionato possiamo rimontare. Di poter vincere lo abbiamo capito in settimana. Le partite si devono giocare. Ci davano tutti per spacciati, ma prima bisogna giocarle. Credo che loro siano una delle squadre più forti al mondo. Tutti contro il Bayern Monaco soffrono, ma noi l’abbiamo fatto da squadra, e il risultato ci dà ragione”.
Quanto ci hai messo per entrare in partita?
“Ci ho dovuto mettere poco perché è stato tutto molto veloce. Mi stavo già un po’ muovendo, poi mi hanno detto che Vecino non ce l’avrebbe fatta, quindi ho preparato un po’ più la testa rispetto alle gambe, quelle si sono scaldate durante la partita”.
Quant’è difficile rimanere coi piedi per terra?
“Dobbiamo per forza rimanere con i piedi per terra perchè sappiamo la potenza del Bayern. Andare lì e pensare di fare una partita per 90’ dentro la nostra area è complicato. Penseremo più avanti al ritorno di Champions, c’è tempo. Adesso dobbiamo pensare al campionato con questa fame perchè domenica arriva una squadra che è tanta roba”.
Quanto è importante un ambiente simile?
“E’incredibile, era la mia prima dall’inizio in Champions. All’inno e al gol di Ciro ho sentito una cosa incredibile, ma i tifosi sono sempre straordinari. In questa manifestazione si sente qualcosa in più, purtroppo non la facciamo ogni anno”.
Questa è la risposta che dimostra che siete un gruppo unito?
“Penso di sì. C’è stato un confronto che ha fatto bene. Dopo due anni e mezzo che si lavora in una certa maniera è normale avere la testa piena. Il mister ci è venuto incontro e noi, sapendo anche che lui sta affrontando problemi personali, gli siamo stati vicino. Il gruppo ha capito il momento. Con Cagliari e stasera l’abbiamo dimostrato. Ora dobbiamo continuare così”.
Immobile dei tempi d’oro?
“Ciro è sempre Ciro. Quando vede la porta, la palla la butta dentro. Lo farà sempre, anche a 45 anni”.