Elly Schlein presente alla fiaccolata organizzata per sostenere il rientro in patria di Ilaria Salis, l’insegnate 39enne che si trova prigioniera in Ungheria per la presunta aggressione a due militanti neonazisti. Tanta partecipazione molto sentita alla manifestazione organizzata a Largo Argentina a Roma, su iniziativa del “Comitato Liberiamo Ilaria Salis”, tra associazioni ed esponenti istituzionali e sindacali.

Schlein alla fiaccolata per la liberazione di Ilaria Salis del 14 febbraio 2024

La segretaria del Partito Democaratico, Elly Schlein, è una delle personalità del mondo politico presenti alla fiaccolata organizzata per supportare la causa di Ilaria Salis, la 39enne che si trova attualmente detenuta in Ungheria con l’imputazione di aver aggredito due militanti neonazisti. I microfoni di Tag24 hanno raggiunto Elly Schlein che ha risposto alle domande dei giornalisti dichiarando:

“Noi continuiamo ad insistere che Ilaria Salis debba essere riportata in Italia per poter fare qui i domiciliari. Ci sono decisioni quadro del Consiglio europeo che lo consentono. Non si può tollerare la violazione costante dei diritti e della dignità di una cittadina italiana che il mondo intero ha visto in catene e ha visto al guinzaglio durante il processo”.

La segretaria, dopo aver insistito sulla necessità che vengano rispettati i diritti fondamentali della Salis in Ungheria, ha aggiunto:

“Siamo qui oggi tutti insieme per continuare questa battaglia”.

Il corteo per la liberazione dell’insegnate 39enne procede la sua marcia pacifica per le vie della capitale intonando le note della canzone “Bella ciao”.

Il video di Elly Schlein alla fiaccolata

Elly Schlein, la segretaria del Pd, non ha fatto mancare la sua presenza durante la fiaccolata organizzata a Largo Argentina a Roma il 14 febbraio 2024, per sostenere il ritorno in Italia e la fine della prigionia in Ungheria di Ilaria Salis. Ecco il video con le parole della Schlein:

Dal Comitato “Liberiamo Ilaria Salis” arriva un comunicato ufficiale in cui sono esposte le ragioni che hanno animato la manifestazione a Roma:

“Ilaria Salis continua ad essere reclusa nel carcere di massima sicurezza di Budapest. L’11 febbraio sarà un anno di prigionia in un Paese in cui, secondo le principali organizzazioni umanitarie, non sono garantiti i diritti dei detenuti e la democrazia è giorno dopo giorno limitata dalle leggi liberticide di Orban. Siamo preoccupati per Ilaria, siamo preoccupati per la sua sicurezza e per gli esiti di un processo inquinato dall’ideologia antidemocratica delle istituzioni ungheresi. Continuiamo a chiedere che torni in Italia ad affrontare il processo, in conformità con la decisione-quadro del Consiglio d’Europa del 2009. Le catene ai polsi e alle caviglie di Ilaria, le condizioni in cui è reclusa, il trattamento giuridico e repressivo a doppio standard, sbarre per gli antifascisti, libertà di azione per i nostalgici del nazismo, dimostrano che Ilaria Salis è ostaggio di uno Stato che viola i principi democratici ed i diritti umani”.