Bere il caffè è un’abitudine ampiamente diffusa in tutto il mondo. Alcune persone però possono a lungo termine sviluppare dipendenza da caffeina, provocate dalla sostanza stimolante che porta ad assumerne sempre di più ed in grandi quantità. Fino ad avere delle vere e proprie crisi di astinenza in caso di mancanza che necessitano di attenzione.

Vediamo quindi come fare per evitare di sviluppare una assuefazione da caffè, quali sono i rischi e quali i sintomi che indicano che è necessario disintossicarsi.

La caffeina crea dipendenza?

La caffeina è una sostanza che appartiene alla famiglia degli alcaloidi, ed ha effetti psicoattivi simili a quelli di alcune droghe. Per questo motivo è attiva anche a basse concentrazioni, ed è utilizzata in tutto il mondo, contenuta in molti prodotti di comune uso alimentare ed estratta prevalentemente dal caffè o dal the.

L’abitudine di bere caffè la mattina, o durante la giornata è infatti per molti considerata irrinunciabile, proprio perchè l’effetto stimolante provoca sensazioni positive, specialmente al risveglio, aumentando la concentrazione e le prestazioni fisiche e mentali.

La caffeina però, come altri alcaloidi, ad esempio la nicotina, può creare dipendenza. I meccanismi che agiscono sulla mente infatti, portano spesso le persone ad assumerne sempre di più per avere effetti duraturi durante il giorno, combattere la sonnolenza e sopprimere subito la stanchezza.

Specialmente quando finisce l’effetto della tazzina di caffè bevuta precedentemente, e questo crea un sistema a catena che può portare ad una assuefazione che comporta rischi per la salute.

Perchè si verifica l’astinenza da caffè

Visto che la caffeina crea dipendenza, di conseguenza l’improvvisa privazione dal consueto caffè e dalla quantità giornaliera di solito assunta può creare problemi fino ad arrivare a vere e proprie crisi di astinenza.

Questo si verifica specialmente quando si è arrivati ad un consumo esagerato, più di 400 milligrammi al giorno, che provoca sintomi di intossicazione e può causare anche danni all’organismo. Il più pericoloso è quello dell‘innalzamento dei valori della pressione sanguigna, ma anche sintomi a livello mentale come ansia, panico e insonnia.

Quindi a quel punto anche non bere caffè appena svegli o ridurre le tazzine rispetto alla normale prassi alla quale si è abituati può comportare sintomi e creare malessere.

Quali sono i sintomi

La caffeina agisce come stimolante e aumenta sia la pressione che le prestazioni cardiache. Quando questo si verifica solitamente è perchè l’assunzione quotidiana supera i limiti consigliati dai medici. Che sono di circa 4 tazzine al giorno prendendo ad esempio un normale espresso del bar.

Chi è assuefatto e viene privato di questa sostanza sviluppa una crisi di astinenza. Che si manifesta solitamente con sintomi riconoscibili. Il primo è il mal di testa, che come riferiscono numerosi pazienti, arriva quando si supera un certo momento della giornata senza bere il primo caffè. Ci sono poi altri segni che possono anche indicare un abbassamento della pressione sanguigna come ad esempio l’astenia e l’irritabilità con sbalzi di umore.

Questi solitamente sono temporanei, ma visto che si tratta di problemi fastidiosi che possono incidere con le normali attività quotidiane, le persone al primo sintomo ricorrono ad una nuova dose di caffeina, innescando così il circolo vizioso della dipendenza.

Come disintossicarsi

Fortunatamente, come spiegano gli esperti, non è difficile disintossicarsi dalla caffeina. A volte infatti si tratta di un periodo necessario quando si capisce che si stanno superando i limiti. Il consiglio è quello di ridurre gradualmente per evitare i sintomi da astinenza.

E anche bere molta acqua per simulare l’effetto diuretico del caffè. Ricorrere a bevande alternative come: ginseng, mate, caffè di cicoria o orzo. La durata consigliata è di una settimana o dieci giorni per alleviare i sintomi sia di eccesso che di astinenza. Attenzione però al caffè decaffeinato, perchè contrariamente a quanto si crede, non è del tutto privo della sostanza e quindi può incidere negativamente nel processo di detox.