Quanto inquina la guerra? Per rispondere a questa domanda sono stati fatti moltissimi studi internazionali che hanno cercato di stabilire qual è l’impatto dei conflitti sull’ambiente e quali le conseguenze che ne derivano. Compresi gli effetti sul clima e sul riscaldamento globale causato dalle emissioni.
In base agli ultimi risultati delle ricerche, i dati che emergono descrivono uno scenario preoccupante, che spesso viene sottovalutato. Ecco quali sono i principali rischi e a che punto è il bilancio.
Quanto inquina la guerra?
La guerra non ha soltanto un impatto devastante per l’uomo in termini di vittime innocenti, distruzione di città ed edifici, le conseguenze purtroppo si abbattono anche sull’ambiente. Provocando danni che permangono per anni, a volte per sempre. Diversi studi scientifici internazionali hanno dimostrato che, durante un conflitto, aumentano i livelli di emissioni di Co2. Si alzano i residui di sostanze tossiche e metalli pesanti rilasciati dalle armi e si accelerano i processi di desertificazione.
Oltre a questo c’è un enorme sfruttamento delle risorse petrolifere e di combustibili fossili, dovuto al rifornimento dei mezzi militari, che necessitano di grandi quantità di carburante. I bombardamenti e le operazioni strategiche, inoltre, costringono molte volte a fermare la rete elettrica e sospendere il trattamento delle acque. Che vengono riversate in mare. Senza essere state trattate, inquinando. Il risultato purtroppo è la distruzione di interi ecosistemi naturali, terreni e marini. Con conseguenze e rischi per la salute di uomini e animali che sono difficili da arginare e poco riparabili anche nel futuro.
E non solo con i numerosi conflitti armati che in tutto il mondo sono attualmente attivi, ma anche a causa di un aumento delle esercitazioni militari e dell’uso di armi tecnologiche sempre più potenti. Senza poi tralasciare il problema delle mine antiuomo. Che oltre ad essere altamente pericolose, rendono inagibili intere aree che, se non adeguatamente bonificate, non sono più adatte per l’agricoltura o altre attività produttive.
Livelli di emissioni
I livelli di emissioni prodotti dalla guerra, secondo le ultime ricerche, sono pari al 5% di tutte quelle causate dalle altre attività umane. Un numero preoccupante. Soprattutto se si tiene conto dell’aumento dei conflitti a livello globale che negli ultimi anni sono scoppiati in modo improvviso e che ancora perdurano, che sicuramente faranno innalzare questa percentuale.
Il numero è praticamente equivalente alla quantità di Co2 prodotta dalle attività civili dell’aviazione e dal traffico navale. Il progetto americano che ha analizzato il fenomeno, il “Cost of war project” sta ancora calcolando le tonnellate di gas serra costate al pianeta per la guerra. Ma ha stimato che dal 2001 al 2007 ne sono state prodotte 1,2 miliardi di tonnellate solo dalle operazioni militari Usa.
A questa vanno aggiunte quelle europee e di altri paesi che si sono aggiunti recentemente alla lista dei conflitti. Mettendo insieme i dati, in tutto il mondo si arriva quindi ad una cifra impressionante.
Armi e agenti tossici
Il tema cruciale dell’inquinamento causato dalla guerra passa inevitabilmente sulla distruzione ambientale provocata dagli agenti tossici e metalli pesanti contenuti nelle armi e rilasciati nel terreno e nelle acque. Oltre al fatto che le armi esplosive sono tra quelle che provocano il maggior numero di vittime, a causa della frammentazione nelle esplosioni, i detriti si spargono nell’ambiente rilasciando sostanze dannose.
Nelle particelle infatti, sono contenuti agenti chimici, metalli pesanti. Quindi spesso, nelle aree di conflitto si rilevano enormi quantità di sostanze come: piombo, amianto, mercurio e uranio impoverito. Questi residui continuano a colpire silenziosamente per anni, non solo la popolazione civile ma anche gli animali e i prodotti agricoli delle zone interessate.
Le conseguenze su clima e ambiente
La guerra, l’aumento delle esercitazioni militari, e produzione di armi, sono in netto contrasto con gli obiettivi climatici globali. L’innalzamento delle temperature, fenomeno da arginare quanto più possibile, riducendo i gas serra, non può essere limitato senza pensare necessariamente a dover porre limiti a queste pratiche altamente inquinanti.
Tra emissioni dirette ed indirette, le stime, anche se difficile, parlano di un impatto devastante. Specialmente dal punto di vista del fabbisogno energetico per i mezzi di aviazione e di terra. Le ipotesi degli scienziati nello stabilire un collegamento diretto tra guerra e cambiamento climatico, sono caute. Tuttavia rrestano comunque unite nel sostenere che la minaccia derivata dai conflitti è ampia. Non solo sul processo di inquinamento, ma anche per la siccità, la desertificazione, e la distruzione di ecosistemi e biodiversità.