Monad è una blockchain layer 1, che si pone un preciso intento: contribuire a migliorare decisamente la scalabilità di sistema, conseguendo una velocità pari a 10mila transazioni al secondo (TPS) e un tempo di blocco di un secondo.

A permetterlo è soprattutto l’adozione di un meccanismo di consenso MonadBFT e la compatibilità con EVM. In particolare, l’esecuzione delle transazioni avviene in parallelo e non in maniera sequenziale, come nel caso di altre blockchain di prima generazione.

Cos’è Monad e cosa si propone

Monad è una piattaforma di livello 1 dedicata agli smart contract, che si propone di segnare un punto di svolta per il settore blockchain. Il suo throughput, il quale si attesta a 10mila TPS, è una chiara testimonianza della bontà delle scelte tecnologiche adottate.

A rendere possibile questa velocità è la presenza di MonadBFT, un meccanismo di consenso che prevede l’esecuzione delle operazioni in parallelo, Una differenza di non poco conto rispetto a molte reti di prima generazione, ancora ferme al metodo sequenziale, tale da sfociare spesso nella congestione del sistema.

L’approccio alla parallelizzazione delle transazioni è reso possibile dall’adozione dell’Optimistic Concurrency Control (OCC) e della Software Transactional Memory (STM). In tal modo la rete è in grado di garantire al meglio non solo l’integrità dei dati e la massimizzazione del throughput, ma anche livelli elevati di sicurezza e affidabilità.

Proprio questi risultati fanno di Monad una scelta ottimale per gli sviluppatori e gli utenti dell’ecosistema Ethereum. Resa ancora più performante dalla compatibilità con la Ethereum Virtual Machine, grazie alla quale è possibile far girare le dApps progettate sulla stessa senza modifiche del codice.

Quali sono i vantaggi di Monad?

Grazie alla parallelizzazione delle transazioni e alla separazione del loro ordine di esecuzione, Monad è in grado di facilitare l’esecuzione istantanea di ogni blocco. Tanto da essere vista come una potenziale minaccia per Solana.

Tra i vantaggi che offre agli utenti, occorre segnalare in particolare i seguenti:

  • una velocità di transazione molto elevata, tale da raggiungere le 10mila operazioni al secondo. Tale da spingere Monad nel ristretto gruppo di blockchain che potrebbe provare a scalfire la posizione di Solana, attirando in particolare gli sviluppatori di dApps le quali necessitano di rapidità in fase transazionale;
  • la bassa latenza, la quale si va a riflettere sulla possibilità di processare un maggior numero di transazioni istantaneamente;
  • il conseguimento istantaneo della finalità di ogni operazione, assicurato dal meccanismo di consenso MonadBFT. In pratica le transazioni raggiungono istantaneamente la finalità all’interno di ogni blocco, permettendo uno svolgimento delle operazioni non solo più veloce, ma anche più affidabile;
  • la compatibilità con EVM, che si traduce nella possibilità per gli sviluppatori di migrare le proprie applicazioni senza dover riscrivere codice, in un ambiente già familiare;
  • convenienza in termini di costi operativi, tale da tradursi in commissioni di transazione più limitate.

Una serie di vantaggi i quali sembrano rappresentare un’ottima base per l’affermazione di Monad nell’immediato futuro, nonostante la concorrenza da affrontare.

Prospettive per il futuro

Monad Labs, la società cui è stato affidato lo sviluppo del progetto, è stata fondata da Keone Hon, Eunice Giarta e James Hunsaker. Ha già guidato un processo teso a reperire risorse per la trasposizione nella realtà del white paper, che ha permesso di racimolare 19 milioni di dollari. Tra le aziende che vi hanno preso parte è da notare la presenza di Dragonfly, Placeholder, Hasu, cui si è aggiunto l’imprenditore Naval Ravikant, tra gli altri.

La squadra degli sviluppatori sta ora lavorando al lancio di una rete di prova, che dovrebbe essere ormai alle porte. Cui dovrebbe far seguito quello della mainnet, il quale farebbe entrare l’azienda nella sua fase di maturità.

Occorre sottolineare come la roadmap iniziale prevedesse il lancio della testnet nell’ultimo trimestre dell’anno passato. Un programma il quale è stato vanificato da alcuni problemi inattesi, che gli sviluppatori hanno deciso di affrontare cercando di portare a regime il sistema senza alcuna possibilità di falle.