Il superbonus per l’agevolazione dei lavori dei ristrutturazione e di efficientamento energetico a raggiunto i 107 miliardi di euro di bonus alla fine di gennaio 2024, ma l’11 per cento dei condomini rimane senza la proroga degli interventi, diversamente da quanto si sperava. A certificare il nuovo traguardo dei lavori agevolati dal bonus partito con il 110% di agevolazione e quest’anno ridotto al 70% è l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) nel consueto report mensile. Il bollettino aveva certificato il superamento dei 100 miliardi di euro a dicembre scorso.
Anche se nel 2023 la quota maggiore dei nuovi cantieri ha interessato i condomini, la fetta più alta dei lavori agevolati dal superbonus dalla sua istituzione nel 2020 (decreto legge numero 34) spetta agli edifici unifamiliari, seguiti dalle unità indipendenti che precedono, di poco, proprio i condomini. Questi ultimi sono in ritardo con la chiusura dei cantieri e a nulla sono valsi gli appelli dei partiti di minoranza (e anche di quelli di maggioranza) di prorogare le aliquote del 110% e del 90% (a seconda dei casi) a tutto il mese di febbraio 2024.
Superbonus, 107 miliardi di bonus a gennaio 2024: senza proroga l’11% dei condomini
Il superbonus ha superato i 107 miliardi di euro di interventi agevolati sugli edifici al 31 gennaio 2024. La fotografia arriva dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) che, nel consueto bollettino mensile, certifica un totale di 107,3 miliardi di euro di interventi, con un aumento degli investimenti di oltre 4 miliardi rispetto al mese di dicembre 2023 (103 miliardi di euro).
Sicuramente, tra i dati più importanti da evidenziare, vi è la suddivisione dei bonus edilizi tra le tipologie di immobili. Considerando i lavori dalla nascita della misura nel 2020 (decreto legge 34), il numero totale dei lavori in superbonus è di 471.788, dei quali 241.409 interventi (il 51,2% del totale) riguardano gli edifici unifamiliari, 116.433 lavori (il 24,7% del totale) le unità indipendenti, numero di poco più alto del superbonus nei condomini che interessa 113.928 immobili (il 24,1 per cento del totale). Otto sono stati i lavori agevolati nei castelli.
Superbonus gennaio 2024, quali sono i lavori più frequenti con il bonus 110%?
Dai dati dell’agenzia Enea è importante verificare quanti dei lavori sono stati portanti a termine. Di media, la percentuale è del 91,6 per cento, più alta per quanto riguarda le unità funzionali indipendenti (96,5 per cento), le villette (95,7%) e i condomini (89,10%).
Proprio quest’ultima percentuale è quella più attenzionata dal governo per la chiusura dei lavori. Infatti, nonostante i quattro punti percentuali in più rispetto al periodo natalizio scorso, la chiusura dei cantieri dei condomini ha innescato tra Parlamento e governo un contrasto che si è chiuso a favore di quest’ultimo. L’esecutivo, infatti, non ha concesso la proroga dei lavori del 110% e del 90% al 29 febbraio 2024 come richiedevano i partiti e le associazioni di categoria.
Bonus 110% o 90%, cosa succede in caso di mancata chiusura dei lavori?
La mancata proroga, che sarebbe dovuta arrivare con la conversione in legge del decreto “Salva spese” (Dl 212 del 29 dicembre 2023), comporta per i condomini la perdita di beneficio fiscale dal 110% (o 90%) del 31 dicembre 2023 al 70% per le spese sostenute a decorrere dal 1° gennaio 2024.
Nonostante il decreto garantisca le parti (committenti e imprese incaricate dei lavori) per quanto riguarda possibili richieste delle somme fruite a titolo di bonus (cessione crediti e sconti in fattura) da parte dell’Agenzia delle entrate, i lavori in superbonus non portati a termine entro il 2023 potrebbero produrre in futuro contenziosi tra condomini e imprese, soprattutto in caso di ritardo degli interventi.