Figlio d’arte, con la velocità che gli scorre nelle vene: Pablo Nieto ha dedicato tutta la sua vita alle moto, la sua passione più grande. Pilota prima, dirigente ora. Ormai da 10 anni ha sposato il progetto di Valentino Rossi ed è stato in prima fila quando era il momento di raccogliere i più grandi successi. La scalata dalla Moto3 fino alla MotoGP, nella scorsa stagione, con Bezzecchi e Marini, il team si è tolto soddisfazioni importanti e ora si appresta a vivere la terza stagione tra i big affidandosi ancora a Bezzecchi ma con l’aggiunta di Diggia. Team manager del Pertamina Enduro VR46 Racing, per commentare la nuova stagione di MotoGP, che inizierà tra poco più di tre settimane, Pablo Nieto è intervenuto in esclusiva a Tag24.

MotoGp, Pablo Nieto a Tag24

Manca sempre meno all’inizio della nuova stagione di MotoGP e tutti i team hanno già iniziato a scaldare i motori. I primi test ufficiali di Sepang, in Malesia, hanno dato le prime risposte, ma adesso è già tempo di ripartire per le prossime prove, in programma in Qatar, sul tracciato di Lusail, il prossimo 19 e 20 febbraio. Bezzecchi parte con grandissime aspettative, dopo il terzo posto conquistato al Mondiale nella scorsa stagione. L’impatto con la moto nuova però non è stato dei migliori e ci sarà bisogno di tempo e tanto lavoro. Di Giannantonio invece viaggia sulle ali dell’entusiasmo e sogna in grande. Per commentare la nuova stagione di MotoGP, ormai alle porte, Pablo Nieto, ex pilota e team manager di VR46 Racing, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Sta per iniziare la nuova stagione e voi avete puntato su Bezzecchi e Di Giannantonio. Com’è lavorare con loro e quali sono le tue aspettative su questi ragazzi?

“Con Bezzecchi abbiamo iniziato a lavorare già da parecchio tempo. Siamo partiti insieme in Moto2, abbiamo fatto il salto di qualità approdando in MotoGP e lo scorso anno abbiamo fatto una stagione bellissima. Per quel che mi riguarda la definirei quasi perfetta. Abbiamo commesso qualche errore, questo è innegabile, ed è proprio su questi aspetti che dobbiamo lavorare di più quest’anno. Con Diggia invece abbiamo appena iniziato a lavorare insieme ma sono sicuro che potremo toglierci grandi soddisfazioni. Soprattutto nel finale della scorsa stagione ha mostrato tutto il suo talento e quali sono le sue qualità. E’ arrivato sul podio, ha vinto qualche gara e sono sicuro che insieme ci potremo divertire”.

Come va la moto nuova, in cosa è migliorata e quali sono gli obiettivi del 2024?

“La moto sembrava molto simile a quella dello scorso anno e invece con i primi test in Malesia ci siamo resi conto che è davvero molto diversa. Credo che ci vorrà un pò di tempo per far sì che entrambi i piloti si possano abituare. Abbiamo grande margine di crescita. I primi giorni di test a Sepang ci hanno dato alcune risposte, ma quel che è certo è che questa moto ha un grande potenziale. Ovviamente il nostro obiettivo è quello di migliorarci ancora. Non è facile perchè lo scorso anno ci siamo trovati a lottare per la vittoria e siamo arrivati al terzo posto co Bezzecchi e sappiamo che migliorarci sarà difficile. Dobbiamo imparare dagli errori fatti e migliorare su quello”.

Anche Marquez ora fa parte della famiglia Ducati, Bagnaia resta una certezza e tra gli avversari c’è anche Martìn. Chi parte favorito per la nuova stagione?

“Per me il favorito è sempre quello che porta il numero uno sulla carena. In questo caso Pecco, che è l’attuale campione del mondo, ha un pacchetto davvero molto competitovo ed è in uno stato di forma pazzesco. Ducati al momento, a mio avviso, è la moto migliore che c’è. Non sottovalutiamo però anche gli altri. Martìn lotterà con Pecco e attenzione anche a Yamaha, Ktm e Aprilia che saranno competitivi”.

L’inserimento della Sprint Race ha generato anche qualche dubbio, ma alla fine ha convinto. Tu che ne pensi? Ti piace?

“E’ un formato che, per piloti come noi, è molto difficile da gestire. Cambia il modo di lavorare, soprattutto durante il weekend perchè rende tutto molto più stressante. Però devo ammettere che mi piace di più. E’ tutto più dinamico, esplosivo e sono sicuro che sia più adrenalinico anche per gli spettatori che ci seguono da casa”.

Decimo anno con il Team VR46, ci racconti l’evoluzione che avete vissuto in questi anni? Qual è la forza del team?

“Eh si, sono già 10 anni! Siamo partiti con la Moto3 e abbiamo fatto un grandissimo lavoro conquistando la Moto2. Poi abbiamo vinto il Mondiale e non ci siamo fermati. Adesso siamo in MotoGP. Il nostro punto forte, a mio avviso, è che abbiamo continuato sempre con la stessa mentalità con cui abbiamo iniziato e questo seconde me fa davvero la differenza”.