La morte di Vittorio Emanuela di Savoia ha segnato la chiusura di un’epoca per l’Italia, quella della monarchia dato che è l’ultimo nato come principe ereditario al trono che non c’è più come ha sottolineato in esclusiva a TAG24 il Duca Guglielmo de Giovanni Centelles. Il nobile, che ha rapporti anche con le casate regnanti più importanti d’Europa compresa quella britannica, è stato ospite dell’Unicusano per parlare del libro “Alla ricerca della laicità perduta” realizzato dai professori Enrico Ferri e Giuseppe Cricenti. Il nobile è anche professore straordinario dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e docente di Storia del Mediterraneo presso l’Università di Reggio Calabria, oltre che consigliere della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere.

Morte di Vittorio Emanuela di Savoia, l’intervista al Duca Guglielmo de Giovanni Centelles

Il Duca Guglielmo de Giovanni Centelles a TAG24 sottolinea un aspetto fondamentale della vita di Vittorio Emanuele, che definisce IV e quindi con l’ipotetico nome che avrebbe assunto da regnante del trono che non esiste più dal 1946: “Ha dato un grande servizio all’identità storica della nostra Italia, che è fatta si dalla popolazione che ci vive ma anche dalle sue grandi memorie. È stato un degno erede e rappresentante della famiglia che ha ottenuto l’unità della nazione agognata per tanti secoli e realizzata tra il 1859 e il 1861 da Vittorio Emanuele I e di cui lui portava avanti il nome con titolo di Quarto”.

Su come casa Savoia abbia contribuito all’Italia attuale non ha dubbi, riabilitando anche la figura del compianto erede al trono che era stato al centro del processo per un omicidio avvenuto sull’Isola di Cavallo e narrato da una serie Netflix:  “Sua maestà Vittorio Emanuele II che regnò 44 anni sui destini dell’Italia portando alla grande vittoria del 1918 diceva ‘mio padre è stato ucciso, mio bisnonno è stato mandato in esilio, Carlo Alberto è stato mandato in esilio’ . Casa Savoia ha unificato l’Italia dandoci qualcosa di inseguito per centinaia di anni. Vittorio Emanuele è stato infamato da magistrati con accuse prive di fondamento come dimostrato dalla magistratura, attaccato da un magistrato dallo strano nome”.

Il Duca sottolinea anche che ora inizierà una nuova fase per Casa Savoia: “Dobbiamo distinguere con attenzione il principe reale Emanuele Filiberto persona con indubbio carisma da un ruolo che non c’è più e non è ripetibile dopo suo padre Vittorio Emanuele, ci piaccia  o non ci piaccia. Vittorio Emanuele era il principe reale, o ex principe reale se preferite, ma era comunque nato bambino con questo titolo.  Emanuele Filiberto è un italiano di grande nome, un principe reale e il suo nome è di grande importanza, ma non è il principe ereditario”.

Sulla figura in particolare di Emanuele Filiberto, diventato una personalità anche mediatica anche per le sue partecipazioni a Sanremo e Amici: “Il Principe Reale è un uomo cortesissimo e molto disponibile, devoto alla tradizione ma lontano da una  rivendicazione  di tipo araldica e  lontano dall’atteggiarsi a pretendente al trono. Vittorio Emanuele IV è stato il pretendente al trono d’Italia e ne era il legittimo erede, ma ora con la sua morte la memoria rimane in pochissimi membri di Casa Savoia e di Casa Aosta”.

Poi il nobile continua spiegando: “Lei deve considerare che i Savoia sono autentici italiani perché hanno costituito l’Unità d’Italia ma sono anche imparentati con le altre casate europee. Vittorio Emanuele era figlio di Maria José principessa del Belgio, ma pochi sanno che il cognome era lo stesso di Elisabetta II e della madre per questo c’è una parentela anche con loro. Lui è imparentato anche con i Borbone infatti sua altezza reale è Principe Borbone”.

La malattia di Carlo III e quella presunta di Papa Francesco

Sul ruolo della monarchia nella società europea spiega : “Le più importanti società europee a livello culturale ed economico sono guidate da monarchie, costituzionali ma sempre monarchie. L’Inghilterra è l’unica potenza a livello mondiale, non lo è certo la Francia del simpatico presidente Macron. La monarchia rappresenta il ruolo dell’identità di un popolo” entrando nello specifico su quella britannica colpita dalla malattia di Re Carlo III spiega: “Non ritengo che la monarchia britannica sia in difficoltà, al contrario penso che sia solidissima anche se ha subito attacchi mediatici basti pensare a quello mosso da Murdoch contro la Regina Elisabetta per omologare l’Inghilterra al panorama Atlantico occidentale. Naturalmente Sua Maestà Carlo III è un uomo di grande età e come tutti subisce della malattie, ma sono fiducioso che avanzerà in modo lento proprio vista la sua età. Potrà combatterla in modo efficiente”. Poi lancia una bomba: “Anche Sua Santità Papa Francesco è malato in modo gravissimo ma continua a guidare la chiesa”.

Il futuro della monarchia britannica è florido nonostante la morte di Elisabetta II e la crisi tra William e Henry: “La monarchia gode del consenso del 90% della popolazione ottenuto tra l’altro con un referendum in Scozia. Ogni famiglia reale europee ha i suoi contrasti interni, io ritengo che il principe inglese non abbia alcun seguito in Inghilterra e in nessun posto del mondo. Continua ad avere una ricchezza dovuta alla sua nascita, non credo che ci sia una faida con il Principe di Galles”. Poi promuove Camilla: “Ha sempre assunto bene al suo ruolo e sono felici che ora sia regina, il re se ne è innamorato e poi anche dal cognome si evince come lei sia già nata in un ambiente nobile. Il problema è che Kate è malata nello stesso momento del Re, ma William sarà un ottimo re”.

Le elezioni americane

La chiosa finale è sulle prossime elezioni americane: “Credo che noi dobbiamo avere chiaro che cosa sia l’Europa. Se noi crediamo in un’Europa dipendente dal globalismo finanziario delle banche americane dobbiamo puntare su Joe Biden, se invece crediamo nell’Europa come fu designata dai padri della resistenza come De Gaulle e che non si piega dobbiamo invece puntare su Trump”.