Alla fine hanno vinto il buon senso e la tenuta della maggioranza. Ma quanta fatica. La Lega ha deciso di ritirare il proprio emendamento al decreto Milleproroghe sulla sospensione della spending review per la società incaricata della costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Una decisione giunta nottetempo, in una riunione a dir poco ‘movimentata’ delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio della Camera.
Milleproroghe: no a emendamento spending review per società incaricata del ponte sullo stretto
Dopo una nottata di passione, la Lega è costretta a ritirare l’emendamento ‘della discordia’.
Nel decreto Milleproroghe non comparirà, dunque, la norma che avrebbe escluso per tre anni (fino al 2027) la società Stretto di Messina Spa dall’elenco delle società pubbliche sottoposte a spending review.
Una decisione senza dubbio sofferta da parte della Lega di Matteo Salvini che l’aveva fortemente voluta, e dovuta ai ‘mal di pancia’ che il provvedimento aveva suscitato all’interno dell’esecutivo. Già ieri, infatti, l’emendamento non era stato votato, lasciando intuire il parere contrario del governo e lo scontro sempre più evidente nella maggioranza.
Dal ponte alle multe ai no vax: gli scontri nella maggioranza sul Milleproroghe
Ma la nottata da ‘nervi tesi’ del governo si registra anche sul fronte di un altro provvedimento, relativo al rinvio di 6 mesi (fino a fine 2024) del pagamento delle multe inflitte ai ‘no vax’ per la violazione degli obblighi vaccinali durante la pandemia.
La norma è stata presentato da Alberto Bagnai della Lega ma, oltre a ricevere la dura contestazione delle opposizioni, ha visto la contrarietà anche di Forza Italia, con Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari Costituzionali, che ha deciso di non partecipare al voto.