Il termine “ceneri” fa riferimento al rituale liturgico distintivo del primo giorno di Quaresima, detto il Mercoledì delle Ceneri.
Cosa si brucia per le Ceneri?
Le ceneri benedette sono ottenute bruciando i rami d’ulivo della Domenica delle Palme dell’anno precedente. Il celebrante le sparge sulla testa o sulla fronte dei fedeli. Questo gesto simbolico intende ricordare la transitorietà della vita terrena e motivare all’impegno penitenziale durante la Quaresima.
Ceneri, rito romano
Nel rito romano, mentre distribuisce le ceneri a ciascun fedele, il celebrante recita una formula di avvertimento, scegliendo tra il Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris (tratto da Genesi 3,19; tradotto in italiano come: «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai») e il Pænitemini, et credite Evangelio (tratto da Marco 1,15; in italiano: «Convertitevi e credete al Vangelo»). La seconda formula è stata introdotta come parte della riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II, facendo riferimento all’inizio della predicazione di Gesù, e compare per la prima volta nel Messale Romano di papa Paolo VI.
Ceneri, rito ambrosiano
Nel rito ambrosiano, in cui la Quaresima inizia quattro giorni dopo e ha inizio la domenica successiva (concludendo il carnevale con il “sabato grasso”), l’imposizione delle ceneri avviene il primo giorno di Quaresima o preferibilmente il lunedì successivo. Il giorno di digiuno e astinenza è poi spostato al primo venerdì di Quaresima.