L’esibizione di Ghali a Sanremo 2024 ha acceso le polemiche, soprattutto per la frase “stop al genocidio“. A cominciare dall’ambasciatore israeliano a Roma, Alon Bar, che ha tacciato il Festival di diffondere odio e propaganda, fino all’AD Rai Roberto Sergio e al comunicato pro Israele, letto in diretta da Mara Venier.

Insomma, un’esibizione che, più che per la musica, è stata giudicata per la dichiarazione fatta dopo la performance – del tutto legittima – di porre fine al conflitto. Ma quale conflitto? Un dubbio lecito, dal momento che il cantante milanese non ha specificato a quale si riferisse.

Ghali: “Stop al genocidio”, ma davanti alla sede Rai manifestanti presi a manganellate

Una questione che si è via via gonfiata per tutti le voci che si sono aggiunte. Sui social cresce l’imbarazzo e i commenti sul comunicato letto dalla Venier a Domenica In, tanto da costringere la conduttrice a disattivare i commenti. Mentre sulla scia di Ghali e Dargen D’Amico, alcuni cittadini si sono riuniti davanti alla sede Rai di Napoli.

In viale Marconi, i manifestanti hanno deciso di urlare il loro sdegno davanti alla “censura della rete ammiraglia“. A organizzare il presidio Potere al Popolo, Rete per la Palestina Libera e disoccupati con l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

Secondo quanto ripreso in alcuni video, i partecipanti alla protesta portavano con sé bandiere della Palestina e cartelli con le scritte “IsRAIele” e “Rai televisione IsRAIeliana”. Su alcuni striscioni, invece, la scritta Rai appare “sanguinante”, mentre altri invocano lo “stop al genocidio”.

Alcuni dei circa 100 manifestanti hanno deciso di indossare delle maschere che ritraggono l’ormai famoso amico alieno immaginario di Ghali, Rich ciolino. Lo scopo degli organizzatori era quello di far sentire la propria voce

Contro l’atteggiamento di censura della Rai sul genocidio in corso a Gaza e sugli episodi legati alle dichiarazioni di Ghali al festival di Sanremo ed al comunicato di scuse a Israele fatto leggere a Mara Venier durante Domenica In

Momenti di tensione

LA manifestazione, però, ha assunto molto velocemente un’atmosfera di forte tensione, dopo che alcuni manifestanti avrebbero cercato di affiggere uno striscione alla ringhiera della sede Rai e sarebbero stato bloccati dai celerini delle forze dell’ordine.

Sono cominciati, così, spintoni e manganellate sulla folla. Alcune persone sono rimaste ferite negli scontri, così come alcuni agenti. Si manifestanti è stato concesso di rilasciare un video con le motivazioni del presidio e la manifestazione è stata dispersa.

Sul posto, presente anche l’ex sindaco di Napoli, De Magistris, che ha dichiarato:

Stamattina ero davanti alla Rai di Napoli per protestare contro l’uso politico della televisione pubblica da parte dell’amministratore delegato Roberto Sergio che schiera la radiotelevisione pubblica italiana a favore dello Stato d’Israele prendendo le distanze dal cantante Ghali che aveva osato parlare di genocidio.

Il bilancio per chi ha chiesto giustizia per il popolo palestinese, la fine dell’occupazione israeliana, il cessate il fuoco, lo stop al genocidio e ai crimini di guerra dei sionisti israeliani, è di molte manganellate, con teste aperte e molto sangue. Tutti si devono schierare: o con gli oppressi o con gli oppressori. Io starò sempre dalla stessa parte della storia: per la Palestina libera fino alla vittoria