Quando Theo Hernandez segna il Milan vince. L’equazione, a primo impatto, potrebbe non assumere l’importanza che effettivamente ha, parlando di un difensore che non ha come compito primario quello di segnare. Ma i numeri del francese tutto sono fuorché di un difensore “classico”: Theo infatti, ormai da anni, è uno dei laterali ai primissimi posti nella speciale classifica dei gol realizzati e degli assist forniti ai compagni nei primi cinque campionati europei. La stagione attuale – che per un medio periodo lo ha visto anche sottotono nel rendimento, rimasto comunque sempre a livelli alti – lo ha già visto protagonista con quattro reti e due assist in campionato, tre passaggi vincenti forniti ai compagni in Coppa Italia e uno in Champions League.
Decisivo in quattro gare di campionato
Numeri che fanno la differenza e che fanno sorridere Pioli e tutto il Milan. Perché, come detto, quando Theo Hernandez entra nel tabellino dei marcatori i rossoneri ottengono i tre punti. È successo contro il Torino alla seconda giornata di campionato che ha visto il Milan vincere 4-1; copione che si è ripetuto nella preziosissima vittoria ottenuta contro la Fiorentina per 1-0 a novembre, quando la squadra di Pioli stava attraversando un momento complicatissimo. Stesso leitmotiv contro la Roma (sinistro potentissimo a chiudere definitivamente il match sul 3-1) e contro il Napoli, gara decisa proprio da una grande giocata di Theo Hernandez che ha iniziato e concluso l’azione con un preciso tocco a superare Gollini. 4 gol, 4 successi e 12 punti in più in classifica: un talismano.
Cambio ruolo e “gamba”: così Theo ha superato le critiche
E pensare che per alcuni mesi Theo Hernandez non ha giocato ai suoi consueti, altissimi livelli. Gambe un po’ imballate e qualche distrazione in fase difensiva di troppo gli hanno fatto vivere un periodo di appannamento, facendogli piovere addosso critiche decisamente eccessive. La svolta della sua stagione, paradossalmente, è arrivata con il cambio di ruolo, necessario per l’emergenza infortuni che ha decimato il reparto arretrato rossonero.
Pioli ha chiesto a Theo la disponibilità a giocare da difensore centrale e da lì in poi il rendimento dell’ex Real Madrid è cambiato: il francese ha alzato l’asticella della concentrazione sapendo di giocare in una posizione non “sua”, contemporaneamente la condizione fisica è migliorata. Fattori che hanno fatto la differenza: con il rientro di alcuni infortunati e l’arrivo a gennaio di Gabbia, Theo è tornato a giocare a sinistra e lo ha fatto a modo suo, in maniera a tratti devastante. Semplicemente da uomo in più quale è sempre stato nella sua avventura in rossonera.
La strategia del Milan sul futuro di Theo
Ma quale sarà il futuro di Theo Hernandez? Il dilemma nell’ambiente rossonero c’è e la paura che il francese a fine anno possa cambiare casacca è alto. Il Milan, dal canto suo, ha come strategia – iniziata lo scorso anno con la cessione di Tonali al Newcastle – quella di vendere uno dei suoi top player per poi reinvestire la somma sul mercato per rinforzare la squadra in più reparti. Ma il piano del club rossonero non vede Theo Hernandez come il “sacrificato” nella prossima sessione estiva: il Milan infatti preferirebbe (sempre che le strategie non cambino) dare il via libera alla cessione di uno tra Leao e Maignan. Per Theo, invece, semaforo rosso(nero), con il francese che potrebbe anche divenire capitano. Un piano che, se rispettato, consentirebbe al laterale francese di proseguire la sua avventura in maglia rossonera. E ai tifosi di guardare con maggiore fiducia al futuro.