Sarà portata a Milano per una nuova autopsia la salma appena riesumata di Liliana Resinovich, la pensionata di 63 anni scomparsa e poi trovata morta a Trieste tra il 2021 e il 2022. Ad occuparsene sarà il pool guidato dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo, nota per aver preso parte alle indagini riguardanti casi molto famosi, compresi quelli di Elisa Claps, Yara Gambirario e Stefano Cucchi.

Riesumata la salma di Liliana Resinovich: ora l’autopsia

Era stata proprio la dottoressa Cattaneo, nel corso dei nuovi accertamenti disposti dal gip Luigi Dainotti per fare luce sulla morte della 63enne dopo la riapertura delle indagini, ad indicare come “opportuna” la riesumazione della sua salma. L’operazione, gestita dalle onoranze funebri San Giusto, è durata, alla fine, meno di un’ora.

Sul posto, oltre agli inviati di diversi organi di informazione, erano presenti i membri della Squadra mobile e della polizia scientifica che stanno seguendo il caso e i familiari di Liliana, la cui salma sarà ora portata a Milano per una nuova autopsia. Da chiarire, tra le altre cose, la data e la causa del decesso, mai accertate con chiarezza.

Il “giallo di Trieste”: la scomparsa e il ritrovamento del corpo di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich scomparve a Trieste dopo essere uscita di casa per buttare l’immondizia ed essersi diretta, a piedi, verso il negozio di telefonia Wind dove avrebbe dovuto incontrare l’amico Claudio Sterpin, con cui sembra avesse una relazione extraconiugale. Era il 14 dicembre del 2021.

Fu trovata morta, 22 giorni più tardi, nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, sempre a Trieste: il suo corpo giaceva sul terreno avvolto in due grandi sacchi neri per l’immondizia, con la testa in due sacchetti più piccoli. E non sembrava trovarsi lì da molto.

La Procura ipotizzò subito che la donna si fosse suicidata dopo essersi allontanata volontariamente. Una perizia psicologica effettuata dopo il ritrovamento del cadavere escluse, però, che avesse pensieri autolesionistici. Anzi, sembra che avesse anche programmato dei cambiamenti.

I familiari sono convinti che qualcuno le abbia fatto del male dopo averla tenuta sequestrata oppure subito dopo la sua scomparsa, abbandonandone il corpo solo dopo averlo tenuto nascosto in un luogo freddo per conservarlo.

I sospetti del fratello Sergio Resinovich

I sospetti del fratello di Liliana si concentrano fin dall’inizio sugli uomini della sua vita, l’amante Claudio Sterpin e il marito Sebastiano Visintin, che più volte, parlando con gli inquirenti e con i giornalisti, si sono contraddetti.

Lo ha messo in luce la trasmissione televisiva Chi l’ha visto?, che nel corso dell’ultima puntata ha mandato in onda degli stralci di una conversazione intercorsa tra Visintin e il capo della Procura di Trieste Antonio De Nicolo a un anno dalla scomparsa della 63enne.

Visintin sosteneva di aver sporto denuncia alle autorità su consiglio dell’amica e vicina di casa Gabriella e di non essersi preoccupato più di tanto quando, rincasando, aveva notato che i due telefoni cellulari della moglie erano in casa, mentre lei era assente.

Pochi giorni dopo la scomparsa, aveva detto, invece, di essersi immediatamente preoccupato, perché Liliana, essendo un tipo preciso, non li avrebbe mai dimenticati. Si tratta di piccoli dettagli, che però non vanno tralasciati.

“Lilly non è stata attaccata, se si tratta di un fatto omicidiario, da soggetti fuori dalla sua sfera di relazione”, aveva dichiarato l’avvocato Gentile nel corso di una puntata di “Crimini e Criminologia” andata in onda su Cusano Italia Tv, facendo nascere il timore che qualcuno che la conosceva sappia in realtà molto di più di quello che sembra.