“Fuitevene” ha scritto Franco Cutolo, padre di Giogiò, sui suoi social per commentare l’onorificenza cittadina data dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi a Geolier dopo il suo ritorno dal Festival di Sanremo. Il padre del musicista ucciso lo scorso 31 agosto in un’intervista all’agenzia di stampa Agi ha detto che il rapper napoletano è un impresentabile.
Franco Cutolo contro Geolier dopo il festival di Sanremo
Tre post, uno più polemico dell’altro. Il primo è uno screen di ‘Narcos‘ una delle prime canzoni di Geolier che secondo molti inneggia alla criminalità organizzata, il secondo è un ironico ‘grazie‘ al sindaco di Napoli ed infine una citazione a Edoardo De Filippo riferito alla città partenopea: ‘Fuitevene’ (Andatevene).
E’ una dura contestazione nei confronti di Geolier quella di Franco Cutolo, il padre di Giogiò Cutolo – musicista assassinato lo scorso 31 agosto a colpi di pistola per futili motivi nei Quartieri Spagnoli. Il regista ha rilasciato oggi un’intervista ad Agi dove ha spiegato perché prova vergogna per la targa data al secondo classificato di Sanremo.
“Un impresentabile, era il mito dell’assassino di mio figlio”
Geolier è un ragazzo fortunato, spiega Franco Cutolo. Il giovane rapper si è trovato spinto da un ingranaggio mediatico e pubblicitario che gli ha fatto intercettare il mood dei ragazzi al di là di Sanremo. Il regista dice che il rapper è un impresentabile e promuove la cultura dell’efferatezza:
“Ciò non giustifica la sua impresentabilità, la sua mancanza di cultura e di preparazione. Lo dico da artista che ha sempre rappresentato nel proprio teatro le minoranze, che ha dato spazio alla cultura popolare e alle culture subalterne ma qui, però, troviamo solo la cultura dell’efferatezza”
Cutolo dice poi che Geolier è uno dei miti dell’assassino di suo figlio. Il rapper era presente ai funerali di Giovanbattista e lanciò un appello ai ragazzi per condannare l’omicidio. Tutta retorica secondo Franco Cutolo:
“Quel che conta è ciò che lui rappresenta: nel look, nel modo di parlare, nel modello che offre ai ragazzi della strada. Smettiamola, per favore, con il campanilismo becero per cui poiché è napoletano noi napoletani dobbiamo auspicare che vinca Sanremo un impresentabile”
Per il regista questa autoconsolazione è la rovina di Napoli e certi simboli ed atteggiamenti fortificano la malavita. Duro biasimo nei confronti del sindaco e della politica in generale: l’accusa è di guardare solo ai numeri dell’artista e non ai contenuti. Infine Franco Cutolo dice di vergognarsi da artista e da napoletano che venga omaggiata questo tipo di rappresentazione.