Sebbene non sia stato ancora pubblicato, il nuovo bando per l’assegnazione delle case popolari del Comune di Roma è già oggetto di scontro.

A far discutere, in particolare, i criteri di assegnazione che la Giunta capitolina guidata da Roberto Gualtieri sembrerebbe voler prevedere per l’assegnazione dei punteggi necessari allo scorrimento delle graduatorie.

Come rivelato da dal consigliere comunale Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio – e come si evince dalla bozza del nuovo bando dell’Edilizia residenziale pubblica di Roma Capitale – l’amministrazione del sindaco Gualtieri starebbe infatti lavorando per attribuire punteggi di priorità particolarmente favorevoli per gli occupanti di immobili già raggiunti da un’ordinanza di sgombero.

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Chi aspetta l’assegnazione di una casa popolare a Roma da decenni, pertanto, potrebbe trovarsi di fronte a un’amara sorpresa: anche l’occupazione di un immobile potrebbe diventare infatti un criterio per l’assegnazione di un alloggio di edilizia pubblica, come spiega a TAG24 Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio:

«Il tema è collegato al nuovo bando che l’amministrazione comunale vorrebbe emanare per le case popolari. Partendo dal bando precedente, risalente al 2012, sono state introdotte delle modiche: ebbene, nella bozza a cui lavora l’amministrazione, si prevede l’assegnazione di ben otto punti a chi ha occupato un immobile ed è stato raggiunto da un ordine di sgombero da parte dell’autorità giudiziaria. Altri quattro punti sono assegnati ai rifugiati o chi abbia un permesso di soggiorno per asilo politico.

Nel momento in cui a Roma ci sono tantissimi cittadini che hanno bisogno di una casa e vivono in condizioni precarie – e che magari hanno anche una disabilità – assegnare così tanti punti a chi ha occupato illegalmente è scandaloso e ingiusto nei confronti delle persone che sono da decenni nelle graduatorie delle case popolari.»

Case popolari a Roma, Santori (Lega): “La giunta Gualtieri premia l’illegalità”

In attesa del testo definitivo – ad oggi circola solo una bozza – il timore di Santori è che non solo la giunta Gualtieri voglia procedere a favore degli occupanti, ma che questa scelta possa impattare chi già da anni aspetta l’assegnazione di un alloggio. Situazione, questa, che costituirebbe per il capogruppo della Lega in Campidoglio un vero e proprio “schiaffo alla legge”:

«Adesso dovremo capire se questi nuovi criteri impatteranno sui posti in graduatoria delle persone che, avendo un punteggio alto, stavano per ottenere la casa. A Roma, ad oggi, sono oltre 16 mila le persone con un punteggio che dà diritto alla casa popolare.

Queste persone non hanno mai occupato, hanno sempre rispettato le norme e aspettano da anni e anni il loro diritto. E adesso corrono il rischio di essere superati. È inaccettabile, anche perché nelle graduatorie per le case popolari ci sono tante persone fragili, soprattutto anziani, che devono essere tutelate».

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L’ipotesi contenuta nella bozza del bando dell’Edilizia residenziale pubblica di Roma Capitale, comunque, non stupisce il capogruppo della Lega in Campidoglio che, da tempo, denuncia la postura dell’amministrazione nei confronti dei movimenti per la casa:

«Prima il Comune di Roma ha deciso di rilasciare delle direttive che, in base a un comma di una legge nazionale interpretato in maniera molto ampia, hanno permesso di rilasciare l’attestazione di residenza a chi occupa. Dopodiché la giunta Gualtieri ha modificato delle delibere per ampliare la quota di riserva per chi occupa gli immobili. È chiaro che il messaggio che arriva alle persone è: “occupate, tanto arriveranno delle opportunità grazie alla giunta comunale”.

A tutto questo aggiungiamo poi lo scandalo dello scandalo, ovvero la volontà del sindaco Gualtieri di riqualificare con i soldi del Pnrr un immobile occupato da anni – quello della ex caserma di Porto Fluviale – per poi metterlo a disposizione degli occupanti dello stabile anziché di chi è in graduatoria.

È chiaro che il cambio dei punteggi per il bando di assegnazione delle case popolari è solo l’ultimo tassello di un ciclo inaugurato tre anni fa. Noi faremo di tutto per bloccare questo ennesimo scempio e difendere chi da anni aspetta una casa rispettando la legalità, cosa che invece non fa l’amministrazione Gualtieri».