Una bandiera per il popolo napoletano, uno che in azzurro ha vissuto praticamente tutta la sua carriera da professionaista. Giuseppe Bruscolotti, dopo essere cresciuto calcisticamente nella Pollese e aver fatto una prima esperienza con il Sorrento, si trasferisce a Napoli nel 1972 e veste solo questa maglia fino al 1988, quando appenda gli scapini al chiodo. Una storia d’amore, di quelle che ormai non esistono più, che durerà in eterno. Terzino destro o difensore centrale affidabile, un marcatore vero, che ha vissuto sulla sua pelle la crescita esponenziale del club, fino allo scudetto con Maradona. Per commentare il momento degli azzurri, e la partita di ieri sera, Milan-Napoli, Bruscolotti è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Milan-Napoli, Bruscolotti

Qualche segnale di miglioramento è arrivato, ma nel calcio alal fine quel che conta sono sempre i risultati e questi no, non sono dalla parte di mazzarri. Andare a San Siro a vincere non era certo semplice e nonostante tutto il Napoli ha provato a strappare almeno un punto ai rossoneri, ma il finale dice 1 a 0 in favore della squadra di Pioli, con gli azzurri che scivolano al nono posto in classifica (seppur con una gara ancora da recuperare). La situazione a questo punto diventa complicata, e tra due giorni i partenopei saranno chiamati a scendere di nuovo in campo per il match internazionale contro il Barcellona. Per commentare il momento della squadra di Mazzarri e la sfida di ieri, Milan-Napoli, Bruscolotti, che in azzurro ha vissuto praticamente tutta la sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Il Napoli fa una buona prestazione a Milano ma il risultato è in favore dei rossoneri. Cosa non ha funzionato?

“Per quel che mi riguarda non ho visto un buon Napoli, anche perché il Milan non è stato il solito Milan. Come al solito gli azzurri concedono troppo e il gol che la squadra di Mazzarri ha preso è inspiegabile. Hanno concesso troppo spazio sulla fascia sinistra e sappiamo bene che quello è il punto di forza principale della squadra di Pioli. Leao e Theo Hernandez hanno agito in piena serenità e non so come questo possa essere possibile perché parliamo di due calciatori che andrebbero monitorati a vista mentre il Napoli se li è dimenticati. I rossoneri non sono stati trascendentali, ma gli azzurri hanno giocato i primi venti minuti per poi fermarsi”.

Un Napoli che fa molta fatica a trovare la via del gol. Il ritorno di Osimhen può essere la soluzione al problema?

“Mi auguro di sì perché è un giocatore che dà profondità e allo stesso tempo è un uomo squadra, in grado di dare carica ai compagni. In mezzo al campo è un calciatore molto vivo, che partecipa a ogni fase di gioco e che si sacrifica per la squadra. È un trascinatore e potrà essere molto utile da qui alla fine del campionato. Tra l’altro ieri ci sono state delle scelte che non comprendo. Giocatori che devono andare via che sono stati rimessi in campo”.

Ti riferisci alla scelta fatta su Zielinski?

“È chiaro, e non so che senso abbia questa retromarcia. Un calciatore escluso dalla lista Champions, che a fine anno andrà via, e Mazzarri decide di metterlo in campo. Tutto questo crea confusione”.

Il cambio di modulo quindi non sta dando i frutti che ti aspettavi?

“All’inizio, in Supercoppa, il cambio di modulo aveva lasciato intravedere una certa solidità. Poi però, man mano, il Napoli si è sgretolato e siamo arrivati alla partita di ieri. Il Milan ha avuto troppo tempo e spazio liberi per poter fare gol”.

In tutto questo torna anche la Champions e mercoledì il Napoli dovrà affrontare il Barcellona. Che ti aspetti?

“Il Napoli avrà di fronte un avversario molto prestigioso, ma anche il Barcellona non sta vivendo una stagione straordinaria e non sta procedendo a gonfie vele come nel passato. In Champions però subentrano tanti fattori e sarà importante capire come ci arriveranno entrambe le squadre. Parliamo comunque di un club molto blasonato, ma se il Napoli dovesse riuscire a scendere in campo con grande concentrazione, potrebbe anche fare bene”.

Per la corsa Champions in campionato invece ormai la strada è troppo complicata?

“E’ inutile fasciarsi la testa, il Napoli dovrà ragionare partita dopo partita. Prima di tutto dovrà ritrovare lo smalto e fare qualche risultato consecutivo, gli elementi di qualità ci sono. Questa squadra incredibilmente si è sgretolata. È vero che manca qualche leader e manca soprattutto qualcuno in grado di dirigere la difesa. A mio avviso è quello il reparto allo sbando, con gente che sembra sia stata messa in campo per la prima volta qualche settimana fa”.