Pensione, per chi e quando arriva per i nati dal 1957 al 1970? L’uscita dal lavoro dipende da vari fattori. L’età anagrafica, innanzitutto, ma anche l’anno in cui il contribuente abbia iniziato il suo primo lavoro. Quest’ultimo requisito riguarda soprattutto la possibilità di agganciare altre formule di uscita anticipata dal lavoro, mentre diventa quasi ininfluente per la pensione di vecchiaia, purché vengano rispettati i 20 anni di contributi che la normativa previdenziale richiede per il 2024 e per i prossimi due anni.
Tuttavia, l’età del primo lavoro serve a includere o a escludere anche la possibilità di uscire con la pensione anticipata dei soli contributi, a prescindere dall’età anagrafica. Questa formula di pensione richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. L’età spartiacque per agganciare altre formule di pensionamento anticipato è quella dei 24 anni: chi ha iniziato a lavorare dopo, difficilmente riesce ad andare in pensione con formule di anticipo, ma deve puntare tutto sulla pensione di vecchiaia.
Pensione, per chi e quando arriva per i nati dal 1957 al 1970?
Per chi e quando arriva la pensione per i nati dal 1957 al 1970? Considerando la pensione di vecchiaia – che, attualmente, richiede l’età di 67 anni e 20 anni di contributi versati – i nati nel 1957, 1958, 1959, 1960 e 1961 hanno la possibilità di non andare oltre questo requisito anagrafico che rimarrà in vigore, di certo, fino a tutto il 2026.
Per i nati in questi anni, le possibilità di uscita anticipata (con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini o con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne), sussistono solo se il primo lavoro sia iniziato tra i 18 e i 24 anni di età. Se il primo lavoro sia iniziato successivamente (dai 25 anni di età), la speranza è solo quella di andare in pensione con la vecchiaia, considerando gli attuali strumenti di pensionamento.
Pensione, quando arriva: l’alternativa della quota 103 nel 2024, ecco per chi
Una finestra di uscita per i nati tra il 1957 e il 1961 può essere valutata per le pensioni a quota 103 che richiede l’età di 62 anni unitamente a 41 anni di contributi. Nel 2024 escono con questa formula i nati nel:
- 1957 purché abbiano iniziato a lavorare entro i 26 anni (ma ci si avvicina all’età per la pensione di vecchiaia);
- 1958 purché il primo lavoro sia arrivato entro i 25 anni;
- 1959 purché il primo lavoro sia arrivato entro i 24 anni di età;
- 1960 (e primo lavoro entro i 23 anni);
- 1961 (primo lavoro entro i 22 anni);
- 1962 (entro i 21 anni).
Per chi ha iniziato a lavorare dopo queste età, non si fa in tempo a vantare i 41 anni di contributi prima che sopraggiungano i requisiti per la pensione di vecchiaia.
Pensioni di vecchiaia, ecco a chi serviranno più di 67 anni per l’uscita
Quest’ultima, per i nati a partire dal 1962, avrà un incremento dell’età minima richiesta per via della speranza di vita, che riprenderà a crescere a partire dal 2027. La previsione per i nati nel 1962 e 1963 è quella di una crescita di due mesi per andare in pensione. Servirà, dunque, un’età pari a 67 anni e due mesi per uscire dal lavoro con la pensione di vecchiaia.
Un’ulteriore crescita della pensione di vecchiaia è prevista per i nati del biennio successivo, ovvero nel 1964 e 1965. Per questi contribuenti, si prevede l’uscita con la vecchiaia a 67 anni e quattro mesi. Per i nati nel 1966 e 1967 l’età di uscita si prevede in aumento a 67 anni e sei mesi, per i nati nel 1968 e 1969 si sale a 67 anni e otto mesi, mentre per chi è nato nel 1970 l’età di uscita è prevista a 67 anni e 11 mesi.