Raffaele Vannoli Paolo Virzì e un nuovo film. Come poteva essere altrimenti? I due hanno collaborato spesso ma ora stanno per uscire nelle sale, esattamente il 7 marzo, con “Un altro Ferragosto” che è il sequel dell’iconico “Ferie d’agosto” che consacrò definitivamente il talento del regista livornese. Come sono cbambiate 28 anni dopo le famiglie di destra e quelle di sinistra? Lo ha raccontato l’attore romano che esordì ne “Il grande cocomero” di Francesca Archibugi ospite del morning show condotto da Bussoletti e Arianna Caramanti tutti i giorni dalle 6 alle 9. Un intervento che è stato anche mandato in tv sul canale 122 del digitale terrestre. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista.
Raffaele Vannoli Paolo Virzì, la collaborazione
“E’ sempre una grande emozione lavorare con Paolo Virzì. Ha le idee chiare e riesce sempre a tenere gli occhi su di lui. Di film ne ho girati molti ma posso dire che farlo con lui alla regia ha un sapore del tutto diverso. Per capirlo a pieno ci devi passare. E poi siamo entrambi molto appassionati di musica.”
Raffaele Vannoli Paolo Virzì, il clima delle riprese
“Abbiamo girato a Ventotene, un’isola bellissima ma anche minuscola. E così di giorno giravamo due scene e poi vivevamo tutti insieme come una tribù. La famiglia di destra andava a vedere le riprese di quella di sinistra e viceversa. Sono stati giorni meravigliosi che già ricordo con nostalgia”
Sulla situazione della musica live a Roma
“E’ un disastro! Non c’è più nulla. Bisognerebbe agire a livello istituzionale. Quando frequentavo Il Locale o gestivo Il Contestaccio c’era un giro di artisti noti e meno noti che si incontravano e facevano nascere cose. Mi ricordo quando consigliai a Giuliano Sangiorgi dei Negramaro un ragazzo pugliese che si chiamava… Diodato. Lui si mise con me al mixer ad ascoltarlo. La loro amicizia nacque là. Adesso quella via di Testaccio piena di ragazzi e arte è deserta, sembra quando ci giravano i polizziotteschi anni settanta con Thomas Milian. Che tristezza.”
Sull’aver partecipato al film di Paola Cortellesi
“Ci conosciamo da sempre. Ero nel video de “La descrizione di un attimo” insieme a lei e a Valerio Mastandrea. E’ stata un talento da subito ed ero certo che avrebbe prima o poi esordito alla regia. Quando ci ha mandato la sceneggiature, ho capito subito che si trattava di qualcosa di molto forte. Sono contento di aver fatto parte della storia, quel film, “C’è ancora domani”, resterà.”
Sulla maleducazione del pubblico
“I fischi a Geolier non mi stupiscono. Spesso il pubblico è maleducato. Quando organizzavo concerti a Il Contestaccio, erano con grandi artisti e sempre ad ingresso gratuito. La gente si scordava di applaudire e a me questa cosa mi faceva incazzare. Dicevo cose tipo “Bussoletti live e nun avete pagato un cazzo” per svegliarli dal torpore. Ci vuole educazione all’ascolto e rispetto dell’artista.”
Ecco qua il podcast dell’intera intervista di Raffaele Vannoli:
https://www.radiocusanocampus.it/it/raffaele-vannoli-un-altro-ferragosto