E’ ormai ufficiale il ritiro di Riogoberto Urán alla fine di questa stagione ciclistica. Il possibile ritiro del trentasettenne colombiano dall’attività agonistica era nell’aria, ma ora è ufficiale: la EF EasyPost, formazione nella quale Rigoberto Urán corre da molti anni, ha reso noto tramite un post sul proprio sito ufficiale che il colombiano appenderà la bici al chiodo a fine stagione, molto probabilmente dopo i Giochi Olimpici di Parigi 2024, dove Urán spera di poter essere convocato per difendere i colori della propria nazionale. Nel 2012, il colombiano conquistò la medaglia d’argento nella prova in linea a Londra, chiudendo la gara alle spalle di Alexander Vinokourov.

Rigoberto Urán, ritiro a fine stagione

Rigoberto Urán è diventato professionista con la Tenax-Salmilano nel 2006. Ha poi corso per le formazioni Unibet.com (2007), Caisse d’Epargne (2008-2010), Team Sky (2011-2013), Omega-Pharma Quick-Step e Etixx Quick-Step (2014-2015). Nel 2016 si è unito alla squadra diretta dall’ex corridore Jonathan Vaughters, che all’epoca si chiamava Cannondale. Per il resto della sua carriera, è rimasto sempre fedele a questa squadra, che ora ha assunto la denominazione di EF Education-EasyPost.

Durante la sua carriera, Urán ha vinto almeno una tappa in tutti e tre i grandi giri e nel 2012 ha vinto l’argento alle Olimpiadi di Londra. Molti sono stati i suoi piazzamenti sul podio delle grandi corse a tappe, pur non riuscendo a vincere nessuna classifica generale di un grande giro: nel 2017 ha ottenuto la seconda posizione al Tour de France, e anche al Giro d’Italia è arrivato due volte secondo, nel 2013 e nel 2014.

Urán, eroe colombiano

Il portacolori della EF EasyPost è considerato un vero e proprio eroe nazionale in Colombia: non solo è seguito da milioni di follower su Instagram, ma è anche considerato uno dei “vecchi grandi” del ciclismo colombiano insieme a Nairo Quintana. Ad oggi, la Colombia sta cercando di avere un ricambio generazionale, in modo particolare con Egan Bernal e con tanti altri giovani promettenti che stanno dimostrando di avere un bel colpo di pedale, come Einer Augusto Rubio. La Colombia, però, non riesce ancora a vedere questi corridori competere per le grandi corse a tappe, e fino ad oggi si è sempre affidata alla vecchia guardia. Fuori dal ciclismo, Urán ha fatto degli investimenti importanti, in quanto possiede un suo marchio di abbigliamento, diversi ristoranti e organizza Gran Fondo che hanno un numero importante di partecipanti.

La stagione del ritiro di Rigoberto Urán

Nelle sue dichiarazioni ufficiali, Rigoberto Urán non nasconde il fatto che ritirarsi dal ciclismo fa paura, visto che per quasi 23 anni, le sue giornate sono state tutte incentrate sull’allenamento e sulle gare, ma ora tutto questo sta per finire. Un cambiamento che arriva alla soglia dei 40 anni dopo aver preso parte a tutte le competizioni più importanti del mondo, correndo ancora da grande protagonista. L’annuncio è infatti arrivato al termine del Tour Colombia, dove è riuscito ancora una volta a distinguersi negli arrivi in salita, il suo terreno di caccia ideale lungo tutta la lunga carriera. Fondamentale è stato anche il suo apporto al Team Sky, formazione nella quale era relegato a svolgere il ruolo di gregario per Chris Froome, ma è riuscito a ritagliarsi un bello spazio anche come capitano. Da lì ha deciso di mettersi in proprio, correndo in formazioni che gli hanno garantito la leadership nei grandi giri. La stagione dell’addio di Rugoberto Urán passerà per il Tour de France, la corsa per la quale ha dato anima e corpo nel corso della sua carriera: dopo i Giochi Olimpici di Parigi, molto probabilmente, ci sarà l’addio ufficiale per il corridore colombiano, sempre amato dal pubblico e apprezzato da tutti gli osservatori.