Biconomy è un altro protocollo che si propone di agevolare l’accesso al Web3. Lo fa adottando un modello layer 2, cercando però di dare vita ad una risposta più performante rispetto a quella della concorrenza.
Per conseguire il suo obiettivo di partenza, fornisce API plug & play e SDK (Software Development Kit), in modo da risultare più user friendly. Grazie ad esse le applicazione decentralizzate possono essere utilizzate da chiunque, anche da chi non ha competenze in tema di crittografia.
Biconomy: cos’è e cosa si propone
Biconomy è stato lanciato nel marzo 2019 da Ahmed Al-Balaghi Aniket Jindal e Sachin Tomar, tre esperti di blockchain. In particolare, il primo è un ex studente della Queen Mary University, e vanta tre anni di lavoro nell’ambito DLT tra Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti, oltre ad un’esperienza all’interno di Viewfin, considerata una delle maggiori realtà cinesi di blockchain.
Sachin Tomar vanta a sua volta una laurea in software engineering, mentre Aniket Jindal si è segnalato per le precedenti esperienze in ambito blockchain condotte negli Emirati Arabi Uniti.
Il protocollo da loro progettato è stato ideato nell’intento di rendere le transazioni più facili per gli utenti, in particolare quelli che non sono in possesso di rilevanti competenze tecniche.
Oltre a fornire meccanismi in grado di facilitare le operazioni, la blockchain ha deciso di focalizzarsi anche sulla questione relativa alla loro convenienza. Propone infatti costi molto più limitati ove confrontati con gli altri protocolli operanti nella stessa nicchia di mercato, quella delle soluzioni layer 2 o comunque tese a migliorare le prestazioni delle reti di prima generazione.
All’interno di questo sistema, a fare da utility token è BICO. Non solo viene usato per il pagamento delle commissioni collegate alle transazioni e per le attività di gestione e manutentive della blockchain, ma conferisce ai suoi detentori anche il diritto di partecipare ai processi di voto. Permette quindi ai suoi possessori di avere un ruolo nelle decisioni, aumentando il grado di decentralizzazione di Biconomy.
Per quanto concerne la tokenomics, è prevista un’offerta massima pari a un miliardo di esemplari. Proprio la presenza di un tetto rende il protocollo un progetto dal chiaro sapore deflattivo, con ovvie conseguenze di lungo termine sulla tenuta del suo prezzo.
Come funziona Biconomy
Per quanto concerne il funzionamento, Biconomy è incentrato soprattutto su due prodotti, ovvero:
- Biconomy Hyphen, in pratica un bridge cui spetta il compito di garantire transazioni incrociate istantanee e collegamenti fra catene di vario genere, si tratti di soluzioni di primo o secondo livello. Il tratto distintivo di questa soluzione è rappresentato dal collegamento tra le varie reti layer 2 create su Ethereum. In tal modo si viene a creare una sorta di corsia preferenziale, lungo la quale le transazioni e le comunicazioni sono agevolate. Il tutto con grande velocità e convenienza in termini di costi;
- Biconomy Gasless, che rappresenta la risposta del protocollo all’esigenza di una infrastruttura digitale priva di commissioni collegate al gas. Per riuscire a farlo, Biconomy Gasless fa leva su meta-transazioni e altre tecnologie di ultima generazione. In tal modo sono le applicazioni decentralizzate a versare le commissioni in questione al posto dell’utente finale.
Come si può notare, le soluzioni proposte rappresentano in effetti qualcosa di estremamente innovativo. Proprio per questo hanno sollevato notevole interesse tra esperti e trader alla ricerca di asset da investimento promettenti.
Le prospettive per il futuro
Biconomy, come abbiamo già ricordato, non è passato di certo inosservato. A dimostrarlo sono i finanziamenti ricevuti da realtà importanti del settore. Tra di esse spiccano Coinbase Ventures, Binance Launchpad, Mechanism Capital e Huobi Ventures.
A spingere queste aziende ad appoggiare Biconomy è il fatto che il protocollo di propone di bypassare alcune strozzature in ambito blockchain. In particolare, l’obiettivo è di superare i veri e propri colli di bottiglia rappresentati dalle elevate tariffe del gas e la lentezza delle operazioni sulla EVM.
Al momento si trova al 195° posto nella classifica di CoinMarketCap, con una capitalizzazione di mercato pari a circa 250 milioni di dollari. Molti si attendono però una forte crescita anche sotto questo aspetto, nell’immediato futuro.