La finanza decentralizzata è un settore in grande crescita, reso tale dal continuo afflusso di nuove soluzioni che si propongono di dare risposte a esigenze reali. Tra di esse va annoverato anche Origin Protocol, progetto che si propone una precisa missione: facilitare l’accesso del maggior numero di utenti possibile alla DeFi e ai token non fungibili (NFT). Anche e soprattutto a quelli che magari non vantano grandi competenze tecniche, ma vorrebbero lo stesso approfittare delle occasioni d’investimento che si prospettano al loro interno.
Origin Protocol: cos’è e cosa si propone
Origin Protocol è una soluzione rivolta in particolare al Web3, con un preciso intento: aprire un varco attraverso il quale far passare coloro che vorrebbero fare trading in questo ambito, ma temono di non avere il know-how adeguato.
In particolare, il nuovo protocollo rivolge la sua attenzione alla finanza decentralizzata e agli NFT. Ovvero a due ambiti che sembrano aprire importanti prospettive, nel futuro immediato. Due nicchie le quali, però, per ora sembrano precluse a coloro che non possiedono competenze adeguate.
Ritenendo poco sfruttate, al momento, queste nicchie, Origin Protocol ha varato una risposta in grado di agevolare l’accesso a tutti gli interessati. A prescindere, quindi, dalla effettiva conoscenza delle tecnologie che sono alla base di DeFi e NFT.
Origin Protocol: come funziona
Per conseguire il suo obiettivo di fondo Origin Protocol ha dato vita ad una serie di funzionalità, piattaforme e servizi, tra cui spiccano:
- Origin Story, una vera vetrina personalizzata per i creatori di contenuti, che rende possibile la vendita di NFT relativi a svariati settori, tra cui arte, musica e sport;
- Origin NFT Marketplace, una piattaforma in cui gli interessati possono procedere alla creazione di NFT previo pagamento di commissioni per il conio nel caso in cui la vendita vada in porto;
- OUSD, stablecoin algoritmica collegata al dollaro statunitense in rapporto paritario, integrato su AMM come Balancer, Curve e Uniswap.
Il sistema composto in questo modo è servito dal token nativo OGN, cui spettano compiti di vario genere. Oltre all’utilizzazione nelle commissioni, viene impiegato per l’estrazione di liquidità e assicurare diritti di voto ai detentori nell’ambito dei processi di governo della rete.
Chi c’è dietro il protocollo?
Origin Protocol è stato fondato nel 2017 da Josh Fraser e Matthew Liu, imprenditori già noti per l’attività in ambito crypto. A loro nel corso del tempo si è affiancato un vero e proprio team formato da esperti e professionisti di vari settori, in particolare dell’innovazione finanziaria, dell’informatica e della tecnologia DLT.
Altra figura chiave all’interno dell’azienda è rappresentata da Yu Pan, ingegnere noto a livello internazionale soprattutto per il ruolo rivestito nella fondazione di PayPal. Alla luce delle personalità coinvolte nel progetto, non stupisce l’afflusso di capitali da parte di realtà importanti del settore. Tra di esse spiccano in particolare Pantera Capital, KBW Ventures, Foundation Capital e FBG.
I capitali apportati da queste aziende hanno permesso alla squadra degli sviluppatori di portare avanti un lavoro estremamente proficuo, caratterizzato da elevati livelli tecnologici.
Le prospettive per il futuro
Proprio quanto detto a proposito delle personalità che si muovono all’interno di Origin Protocol fa capire come l’azienda abbia tutte le carte in regola per conseguire i propri obiettivi. Anche in un contesto concorrenziale come quello in cui si muove, ove sono già posizionate realtà importanti.
Proprio il fatto di rivolgere le proprie attenzioni a nicchie promettenti e già provviste di enorme liquidità, in particolare la finanza decentralizzata, dovrebbe spingere i trader a riservare la giusta attenzione a Origin Protocol. Anche per riuscire a individuare il giusto punto d’ingresso sul mercato in caso decidessero di supportarlo.
Se al momento OGN si trova al 381° posto nella classifica relativa alla capitalizzazione di mercato, sono già molti gli analisti che la ritengono una posizione tale da non rispecchiarne le potenzialità. Non resta quindi che attendere i prossimi mesi per capire meglio il suo futuro.