Difensore centrale roccioso e abile soprattutto nel gioco aereo, Fabio Galanta era considerato uno dei calciatori più promettenti degli anni Novanta e nel corso della sua carriera si è portato a casa grandi soddisfazioni. Cresciuto nelle giovanili dell’Empoli,club grazie al quale compie il primo salto nel calcio professionistico, esordendo in Serie C, nel 1993 si trasferisce al Genoa e conquista la Serie A. La svolta della sua carriera però, arriva quando il presidente Massimo Moratti lo acquista per l’Inter. Tre stagioni in nerazzurro, dal 1996 al 1999, in cui Fabio e vince una Coppa Uefa e completa la sua maturazione. Per commentare il big match di ieri, Roma-Inter, Galante è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Roma-Inter, Galante a Tag24
Da una parte il risultato e dall’altra la prestazione. L’Inter batte anche la Roma allo stadio Olimpico e continua a viaggiare a vele spiegate verso la conquista del titolo in Serie A, in attesa del match di oggi della Juventus che, pur vincendo contro l’Udinese, tornerebbe comunque a meno 4 dalla vetta. Contro i giallorossi però non è stato semplice. La suqadra di De Rossi ha dato filo da torcere ai nerazzurri, chiudendo il primo tempo sopra di un gol. Nella ripresa però, la formazione di inzaghi è tornata in campo decisa a ribaltare il risultato e in pochi minuti ha completato l’opera. Per commentare il big match dell’Olimpico, Roma-Inter, Fabio Galante, che con la maglia nerazzurra ha vissuto anni importanti della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Primo tempo complicato per l’Inter, che poi viene fuori nella ripresa contro la Roma. Hai pensato che i nerazzurri potessero non farcela?
“Ieri non è stata una gara facile per l’Inter, al di là del risultato. Nel primo tempo la Roma ha giocato molto bene e invece i nerazzurri non sono stati quelli che eravamo abituati a vedere. Il campo era pesante e la pioggia evidentemente ha influito e gli avversari erano molto ostici. Nella ripresa però è uscita fuori tutta la qualità di questa squadra. Inzaghi è stato bravo e fortunato, perché ha trovato subito le due intuizioni di Thuram e da lì ha iniziato a gestirla. È evidente la bravura dei calciatori nerazzurri che l’hanno messa in mostra ancora una volta in questa stagione. I giallorossi erano reduci da tre vittorie consecutive e c’era tanto entusiasmo con lo stadio pieno. Per l’Inter è stata una vittoria importantissima”.
Ti aspettavi questa rinascita della Roma di Daniele De Rossi?
“Sono contento per Daniele, è uno della vecchia guardia, uno dei miei tempi. Abbiamo giocato contro tante volte, ci siamo confrontati spesso. È un ragazzo eccezionale e sono davvero felice di vederlo su quella panchina. Poi è chiaro che mi dispiace per Mourinho, che ha lasciato comunque un ottimo ricordo e ha portato a casa un trofeo importante. Con l’arrivo di De Rossi la Roma ha sfruttato alla grande il calendario, anche se non è facile vincere con nessuno in Serie A. Ieri poi è arrivato lo squadrone e l’entusiasmo viene da sé. Il difficile per la Roma, però, viene adesso. Daniele ha creato una buona base, ha riportato entusiasmo, anche perché è uno dei pochi idoli veri della tifoseria e ha mostrato subito le sue idee. Il lavoro completo però si vedrà nelle prossime partite. Ieri le motivazioni venivano automatiche, mi aspettavo che i giallorossi facessero una grande partita”.
Torna anche la Champions League. L’Inter, in attesa della gara della Juventus e del recupero con l’Atalanta, ha già 4 punti sui bianconeri. Un vantaggio che può fargli vivere l’Europa con più serenità?
“Il campionato è ancora lungo e i punti a disposizione sono troppi per fare ragionamenti sullo scudetto. 4 punti non bastano per respirare. È chiaro che con la Champions arriva un appuntamento importante e i nerazzurri vorranno fare un buon percorso anche in Europa. La finale dello scorso anno ha segnato i nerazzurri che ora trovano l’Atletico Madrid. È una squadra che sta facendo bene in campionato e non sarà facile, si giocherà sul particolare e sull’episodio. Non ci dimentichiamo che Simeone è un vincente e la sua storia parla per lui. Abbiamo giocato insieme, abbiamo vinto una Coppa UEFA contro la Lazio e lo conosco bene, è uno che non molla. Daranno filo da torcere all’Inter”.
È esagerato dire che il centrocampo dell’Inter è uno dei più forti d’Europa?
“Non so se è il più forte, ma sicuramente è uno dei più forti. È un centrocampo di qualità e quantità e non so quante squadre possono contare su nomi del genere. Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan ma anche Frattesi, Asllani e Klassen. Sono tanti, si trovano bene insieme e hanno le due fasi, sia quella difensiva che quella offensiva. Fraseggiano in modo veloce, si interscambiano. Insomma non so se è il più forte, ma sono veramente straordinari. Vederli è uno spettacolo. In questi anni ho avuto la fortuna di seguire l’Inter in tante gare. Vi assicuro che guardarli dal vivo ti consente di notare la qualità di questi calciatori, che stanno sempre messi molto bene in campo”.