Fattura elettronica, quando deve essere emessa? Ecco come calcolare i 12 giorni che decorrono dal momento dell’effettuazione dell’operazione. Tuttavia, tale calcolo differisca a seconda della tipologia dell’operazione stessa. Può trattarsi, ad esempio, di una consegna o di una spedizione, oppure di una prestazione di servizi.

Affinché la consegna della fattura avvenga nelle giuste modalità, è necessario utilizzare il Sistema di interscambio (Sdi), il meccanismo dell’Agenzia delle entrate che consente l’emissione delle fatture elettroniche, la ricezione e la conservazione.

Infine, la questione del rispetto dei tempi per l’emissione del documento elettronico è importante per evitare sanzioni che possono essere salate. Infatti, si arriva a un massimo di 2.000 euro.

Fattura elettronica, quando deve essere emessa? Ecco come calcolare i 12 giorni

Quando deve essere emessa la fattura elettronica? Il termine dei 12 giorni dal momento in cui si effettua l’operazione può essere calcolato a seconda delle tipologia di fattura elettronica che il contribuente emette. Le regole sono specificate da quanto prevede l’articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica numero 633 del 1972. Da questa norma si risale a come calcolare i 12 giorni.

In particolare, se la fattura elettronica riguarda la cessione dei beni mobili, la decorrenza dei 12 giorni avviene dalla consegna o dalla spedizione del bene. Se, invece, si tratta di cessioni di beni immobili, il termine decorre dal momento in cui si stipula il rogito o contratto definitivo. Nel caso in cui, infine, si emette una fattura elettronica a seguito di una prestazione di un servizio, il termine dei 12 giorni inizia a decorrere dal momento in cui avviene il pagamento del corrispettivo pattuito.

Fattura elettronica, quando deve essere emessa? Ecco un esempio

A titolo di esempio, se un soggetto incassa un corrispettivo per una prestazione di un servizio nel giorno 12 febbraio, la scadenza per l’emissione della fattura elettronica è fissata al giorno 24 febbraio. Tale termine rimane inalterato anche se dovesse coincidere con una giornata di sabato, domenica o altro giorno festivo.

Sanzioni in caso di emissione in ritardo della fatturazione elettronica e come ridurli con il ravvedimento

Cosa succede se non si emette e invia la fattura elettronica entro i 12 giorni previsti? La normativa fissa una sanzione amministrativa con importo minimo di 250 euro e massimo di 2mila euro. La sanzione si applica a ogni singola operazione la cui relativa fattura elettronica sia stata emessa in ritardo.

Nel caso di ritardo, si possono ridurre i danni della sanzione mediante il ravvedimento operoso. L’istituto, previsto dal decreto legislativo 472 del 1997, prevede, all’articolo 13, di poter ridurre l’importo della sanzione mediante correzione dell’infrazione. La sanzione, pertanto, è ridotta a un nono se si agisce entro i primi 90 giorni dall’infrazione. L’importo minimo della sanzione si riduce a 27,70 euro. Se la correzione arriva entro dodici mesi, la riduzione è a un ottavo, pari a 31,25 euro.

Chi è obbligato alla fatturazione elettronica dal 1° gennaio 2024?

Le precisazioni sulle scadenze della fattura elettronica sono ulteriormente utili in quanto, dal 1° gennaio 2024, nuovi soggetti sono entrati nella platea dei contribuenti obbligati all’obbligo del documento elettronico. In particolare, da 40 giorni a questa parte sono obbligati alla fatturazione elettronica anche le partite Iva a regime forfettario di cui alla legge 190 del 2014 (legge di Stabilità 2015). Inoltre, la nuova platea comprende anche i soggetti che si avvalgono del regime di vantaggio disciplinato dal decreto legge numero 98 del 2011.

Per tutti gli altri soggetti – la maggior parte delle partite Iva – l’obbligo di adottare la fatturazione elettronica era scattata nel luglio del 2022. A questa data erano obbligato tutti i contribuenti che, nell’anno precedente, avessero superato il tetto dei 25mila euro di ricavi e compensi. Tale soglia è stata abolita dal 1° gennaio 2024 con estensione dell’obbligo a tutti, a prescindere dal volume di ricavi e di compensi dell’anno 2021.