In arrivo un documentario in omaggio a Gabriele Basilico, il maestro di fotografia e architettura morto undici anni fa che con i suoi scatti è stato testimone di un mondo urbano trasformato tra la fine del XX secolo e i primi anni 2000. Il titolo del progetto è “Basilico- L’infinito è là in fondo”.
L’idea del progetto nasce dalla frase scritta da Basilico con un pennarello rosso sulla fotografia Merlimont Plage, 1985 scattata durante la Mission Photographique de la D.A.T.A.R., nella quale rimase estasiato dall’incontro tra paesaggio costruito e paesaggio naturale, e che riassume il senso di metafisico ma allo stesso tempo quotidiano delle sue immagini.
Scopriamo tutti i dettagli sull’uscita, trama e cast del docufilm.
Quando esce L’infinito è là in fondo, documentario su Gabriele Basilico?
Il documentario in omaggio a Gabriele Basilico uscirà su Sky Arte in esclusiva il 13 febbraio alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand.
Trama del docufilm
Il documentario in arrivo su Sky ripercorre le tappe principali della carriera di Gabriele Basilico, dalle prime foto di reportage scattate in gioventù negli anni dell’impegno politico, ai Ritratti di Fabbriche della fine degli anni Settanta, fino agli ultimi lavori nelle grandi Metropoli degli anni 2000.
Attraverso il docufilm emerge senza dubbio la poetica dell’artista, considerato uno dei Maestri della fotografia italiana:
“La città nella quale sono cresciuto ha dato forma alle mie passioni speranze e angosce. Ammiro le parti belle e le parti misere del suo corpo, dai quartieri, alle case, muri, selciati, strade. Fotografare la città non vuole dire scegliere le migliori architetture, isolarle dal contesto per valorizzare la loro dimensione estetica e compositiva, ma vuol dire esattamente il contrario per me. La città vera, la città che mi interessa, contiene questa mescolanza tra eccellenza e mediocrità centro e periferia. Talvolta ho l’impressione che mi informi del suo ingombro, della sua fisicità. La città mi investe, la città mi abita”.
Il cast di L’infinito è là in fondo
Nel documentario che racconta il profilo professionale e umano di Gabriele Basilico, non mancano voci di spicco del mondo della cultura, personaggi che hanno condiviso con il maestro alcuni momenti della sua vita e gli sono stati vicini così da custodire aneddoti, riflessioni e ossessioni.
Stiamo parlando di Stefano Boeri, G.B. Gardin, Oliviero Toscani e Toni Thorimbert, la storica della fotografia Roberta Valtorta, il regista Amos Gitai, mentre la voce narrante è della photo editor Giovanna Calvenzi, compagna di vita dell’artista, che accoglie e accompagna lo spettatore dall’inizio alla fine con una serie di flashback, riportando indietro nel tempo, quando tutto ebbe inizio.
Il messaggio del film
Quando parliamo di L’infinito è là in fondo non facciamo riferimento soltanto ad un ritratto, ma anche ad uno spunto di riflessione sul presente, proponendo un intimo confronto tra la città contemporanea e lo sguardo di cinque giovani fotografi chiamati da Toni Thorimbert a dialogare con l’eredità del Maestro.
Biografia e carriera di Gabriele Basilico
Gabriele Basilico ha iniziato la sua carriera da fotografo negli anni 70, abbandonando definitivamente tutti gli studi avviati così da concentrare tutte le sue energie negli scatti, in particolare sulla documentazione dei paesaggi urbani.
Il suo approccio alla fotografia era concettuale, le sue foto non catturavano solo gli edifici e le strade, ma comunicavano anche la storia, l’atmosfera e l’identità delle città che venivano messi in risalto.
Attraverso le sue fotografie, Basilico ha fatto emergere il modo in cui è avvenuta la trasformazione della metropoli nel corso degli anni ed è riuscito ad attrarre la bellezza delle strutture urbane e dell’architettura con cui è maturato. I viaggi non sono mai mancati, utili a scoprire nuove realtà e culture e soprattutto ad entrare in contatto con paesaggi diversi dal nostro.