Guerra Israele-Hamas, Egitto ad Hamas: “Due settimane per raggiungere accordo o attacco a Rafah”. Netanyahu: “Durante i colloqui ho trovato Biden lucido e concentrato”
L’esercito israeliano ha compiuto un altro raid contro Rafah, città al confine fra Egitto e Palestina. Il premier israeliano cerca di calmare l’opinione internazionale promettendo di far evacuare i palestinesi presenti a Rafah.
In un’intervista Netanyahu ha affermato: “La vittoria è a portata di mano. Lo faremo. Prenderemo i restanti battaglioni terroristici di Hamas e Rafah, che è l’ultimo bastione, ma ce la faremo“. Si avvicina l’invasione israeliana dell’ultima città in cui migliaia di palestinesi si erano rifugiati.
Due assalitori uccisi a Gerusalemme e Cisgiordania
Due attacchi all’arma bianca contro la polizia e l’esercito israeliano, rispettivamente a Gerusalemme e in Cisgiordania occupata, si sono entrambi conclusi con l’uccisione dei due assalitori.
Lo hanno fatto sapere polizia e forze armate. Uno degli attacchi è avvenuto poco dopo le 21 nella città vecchia di Gerusalemme Est, quando un uomo si è avvicinato a un posto di blocco di polizia e ha estratto un coltello tentando di colpire gli agenti, che hanno reagito rapidamente colpendolo a morte. Anche un passante è rimasto “leggermente ferito” dal fuoco dei poliziotti.
Più o meno alla stessa ora a Hussan, un villaggio della Cisgiordania occupata che si trova a 10 chilometri da Gerusalemme, un altro assalitore ha cercato di accoltellare un soldato israeliano in un posto di blocco ed è stato “neutralizzato” dai soldati, ha fatto sapere l’esercito.
Mozione maggioranza su Medio Oriente: “Italia sostiene linea ‘due popoli sue Stati”
Martedì 13 febbraio sarà discussa alla Camera dei Deputati una mozione di maggioranza relativa al conflitto nella Striscia di Gaza.
In essa si legge la necessità che Hamas rilasci “incondizionatamente” tutti gli ostaggi tenuti prigionieri e interrompa “altri atti di terrorismo e aggressione nei confronti di Israele”.
Allo stesso tempo, la mozione, pur riconoscendo il diritto di difesa al governo israeliano, chiede che vengano adottate tutte le misure necessarie per “ridurre al minimo il numero delle vittime civili” a Gaza.
La mozione sottolinea, inoltre, gli sforzi del governo in collaborazione con la comunità internazionale, per evitare l’escalation del conflitto, provando a “ricostruire le condizioni per la ripresa di un processo di pace”. In questo senso, viene ribadito come l’Italia sia “convintamente favorevole alla soluzione ‘due popoli due Stati’ quale unica via per pace in Medio Oriente”.
Infine, la mozione spiega come il governo si impegnerà all’interno dell’Unione europea affinché possa essere approvata “già nel corso del prossimo Consiglio Affari Esteri di febbraio” la sua proposta di una missione navale difensiva nel Mar Rosso a difesa del traffico commerciale marittimo.
Telefonata Biden a Netanyahu: “Garantire sicurezza dei civili di Rafah”
Il quotidiano israeliano ‘Haaretz’ riferisce di un colloquio telefonico tra il presidente americano Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Tra i temi toccati, quello più urgente è stato il rischio di un’offensiva di terra dell’esercito israeliano a Rafah, città nel sud della Striscia di Gaza dove sono radunati più di un milione di palestinesi, fuggiti da altre aree del conclave, attaccate da Israele.
Biden ha chiesto al leader israeliano di “garantire la sicurezza” della popolazione di Rafah:
“[Il presidente] ha ribadito la sua opinione secondo la quale un’operazione militare a Rafah non deve avvenire senza un piano credibile e realizzabile per garantire la sicurezza di oltre un milione di persone che vi trovano rifugio”.
Altro argomento al centro della telefonata, la prima dal 19 gennaio, è stato il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Biden ha sottolineato gli sforzi fatti e “la necessità di capitalizzare sui progressi fatti nelle trattative per assicurare il rilascio di tutti gli ostaggi il prima possibile”.
Libano, no attacco a Rafah, Onu punti a tregua immediato
Una ferma condanna dei “piani israeliani di invadere Rafah” arriva dal ministero degli Affari Esteri del Libano.
Lo riferisce la testata libanese L’Orient-Le Jour. Oltre a ricordare che Israele sta intanto “continuando la sua guerra incessante su Gaza e l’esodo forzato dei palestinesi”, la nota diffusa dalla diplomazia di Beirut e citata dal giornale chiede al Consiglio di sicurezza dell’Onu di “prendere le sue responsabilità adottando una decisione di cessate-il-fuoco immediato, di aiuti umanitari per i palestinesi e di riconoscimento di uno Stato palestinese con Gerusalemme Est capitale”.
Maullu (Fdi),colpevole silenzio di Schlein su crimini Hamas
“Elly Schlein, intervistata oggi dal ‘Corriere della Sera’, in merito alla crisi in Medio Oriente anche questa volta sceglie il silenzio, nessun cenno e nessuno riferimento a quel che accadde il 7 ottobre scorso, quando Israele ha subito il più feroce e sanguinario attacco terroristico dai tempi dell’Olocausto”
Questo è quanto dichiarato da Stefano Maullu, deputato di Fratelli d’Italia. “Schlein – osserva – non ne parla mai, così come non parla degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e delle loro famiglie che stanno chiedendo all’Aja il mandato internazionale nei confronti dei capi di Hamas: come può il segretario politico del più grande partito di opposizione continuare a tacere su questi temi ? Va bene parlare di pace, di processi diplomatici per giungere a un accordo che veda due popoli e due Stati, ma è imprescindibile partire, avendo la consapevolezza di ciò che è successo, con una ferma e netta condanna verso i crimini perpetrati da Hamas. Fratelli d’Italia è e sarà convintamente dalla parte di Israele per il suo diritto ad esistere e a difendere i suoi cittadini dalla minaccia terroristica”, conclude.
Carotenuto (M5s), Israele colpevole strage civili
“Gli attacchi che arrivano a un musicista che dal palco di Sanremo ha chiesto lo stop al massacro del popolo palestinese sono incomprensibili”
Anche la politica dovrebbe essere capace di chiedere in modo unitario e trasversale uno stop al governo israeliano, colpevole di una vera e propria strage di civili che ha un bilancio sempre più terribile, giorno dopo giorno”.
A dirlo è il deputato M5s Dario Carotenuto.
“Il nostro ministro Tajani accolga l’appello di Ghali, piuttosto che mandare il fido Gasparri in avanscoperta ad attaccare i vertici Rai”, conclude.
Germania, attacco Israele a Rafah sarebbe catastrofe
“La sofferenza a Rafah è già incredibile. 1,3 milioni di persone cercano protezione dai combattimenti nello spazio più limitato. Un’offensiva dell’esercito israeliano su Rafah sarebbe una catastrofe umanitaria”.
Lo dice la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, annunciando che si recherà in Israele a metà della prossima settimana. “Israele deve difendersi dal terrorismo di Hamas – scrive la ministra tedesca su X – ma allo stesso tempo deve alleviare il più possibile le sofferenze dei civili.
Ecco perché è necessaria un’altra pausa nei combattimenti, anche affinché gli ostaggi possano finalmente essere rilasciati. Discuterò le modalità per raggiungere questo obiettivo”, ha concluso.
Zingaretti (Pd): Netanyahu si fermi o lo fermino democrazie
Rafah: Netanyahu si fermi, altrimenti lo fermino le democrazie”.
Lo scrive sui social il deputato del Pd Nicola Zingaretti.
Carfagna, da Schlein nemmeno una parola su ostaggi
“Nell’intervista di oggi al Corriere della Sera, Elly Schlein parla della crisi in Medio Oriente, di processo di pace, di due popoli e due Stati e di azioni per fermare l’escalation militare e limitare le perdite di civili innocenti. Siamo tutti d’accordo.
Peccato non abbia detto una parola sugli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e sul terrorismo che dalla nascita dello Stato di Israele ne minaccia il suo diritto a esistere”.
A dichiararlo è Mara Carfagna, presidente di Azione. “Un’insopportabile logica dei due pesi e delle due misure – prosegue – che abbiamo visto anche al festival di Sanremo. Pure lì neanche una parola sul terrorismo, sulla strage del 7 ottobre e sulla liberazione degli ostaggi, donne, bambini, anziani detenuti dai terroristi di Hamas”.
“Perché questo silenzio, forse perché sono ebrei?”, conclude Carfagna.
L’Egitto completa un muro di 14km al confine con Gaza
Al Jazeera ha pubblicato una serie di immagini satellitari che mostrano la costruzione, dal 22 novembre scorso a questo 15 gennaio, di un muro ormai lungo 14 km che separa l’Egitto da Gaza.
Il ministro degli Esteri iraniano incontra Assad a Damasco
Hossein Amir-Abdollahian, ministro degli Esteri iraniano, ha incontrato a Damasco il presidente siriano, Bashar al-Assad. Secondo fonti locali i due hanno discusso di affari regionali e della guerra fra Hamas ed Israele.
La Siria è la seconda tappa di un tour in Medio Oriente che ha visto Amir-Abdollahian nei giorni passati in Libano e domani in Qatar.
L’Egitto preme su Hamas per raggiungere un accordo
Secondo il Wall Street Journal, l’Egitto ha avvertito Hamas che se non raggiungerà un accordo con Israele in due settimane, l’esercito israeliano occuperà Rafah.
Hamas: “In corso colloqui per raggiungere il cessate il fuoco”
Mohammed Nizal, una figura di spicco di Hamas, ha riferito ad al Jazeera che al momento esistono dei colloqui con Israele per raggiungere il cessate il fuoco.
Il ministro della difesa di Israele, Gallant, dal canto suo ha sottolineato come la guerra debba continuare per raggiungere il cessate il fuoco:
“Più intensifichiamo questa operazione, più ci avviciniamo a un accordo realistico per riportare a casa gli ostaggi“.
Hamas avverte: “Se Israele attacca Rafah, i colloqui saltano”
Un alto esponente di Hamas alla tv della fazione islamica Al Aqsa manda un chiaro messaggio alla leadership israeliana: “Ciò che Netanyahu e il suo esercito nazista non hanno ottenuto in più di quattro mesi non lo realizzerà, non importa quanto durerà la guerra“.
I colloqui sul cessate il fuoco si fermeranno se Israele attaccherà Rafah.
A Gaza il bilancio dei morti sale a 28.176 persone
Il ministero della Salute della Striscia di Gaza indica che nella guerra fra Hamas ed Israele sono morte 28.176 persone, 112 nelle ultime 24 ore. I feriti, dall’inizio della guerra, il 7 ottobre, sono stati 67.784.
Il capo dell’Unrwa domani a Bruxelles per parlare dei fondi all’agenzia
Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei profughi palestinesi (Unrwa), vedrà a Bruxelles i ministri degli Esteri e della Cooperazione dell’Unione Europea.
L’incontro di domani serve a discutere dei finanziamenti per l’organizzazione, tagliati dopo le accuse di Israele.
Israele, le famiglie degli ostaggi contro Hamas alla Corte dell’Aja
Per il quotidiano Yedioth Ahronot 100 rappresentanti delle famiglie degli ostaggi andranno all’Aja, alla Corte di giustizia, per presentare una denuncia ufficiale contro Hamas: l’accusa è di rapimento, crimini sessuali violenti, torture.
Obiettivo è quello di ottenere un mandato di arresto contro i leader di Hamas.
Netanyahu: “La vittoria è ad un passo, Rafah è la chiave”
Netanyahu, in una intervista all’emittente Usa ABC News, si dice sicuro che l’IDF vincerà la sua guerra contro Hamas:
“Coloro che dicono che in nessun caso dovremmo entrare a Rafah ci stanno sostanzialmente dicendo di perdere la guerra. Tenete Hamas lì. La vittoria è a portata di mano. Prenderemo i restanti battaglioni terroristici di Hamas e Rafah, che è l’ultimo bastione, ma lo faremo“.
Netanyahu ha citato le aree a nord di Rafah, che potrebbero essere utilizzate come zone sicure per i civili.
Attacco israeliano su Rafah, 25 morti
Secondo l’emittente Al Jazeera, 25 persone sono rimaste uccise dopo un attacco israeliano a est di Rafah.
Altre persone sarebbero rimaste ferite. Un edificio sarebbe stato colpito e danneggiato.
Netanyahu promette un corridoio sicuro per i civili di Rafah
Mentre continuano in alcune città israeliane le proteste per la liberazione degli ostaggi ancora in mano ad Hamas, il premier Bibi Netanyahu ha rilasciato un intervista ad ABC News.
Per Netanyahu l’offensiva contro Rafah è necessaria all’eliminazione di Hamas, nonostante la presenza di milioni di rifugiati palestinesi:
“Lo faremo garantendo un passaggio sicuro alla popolazione civile, in modo che possa andarsene“.