Il murales vergognoso su Ilaria Salis, accompagnato da frasi e rivendicazioni di pari valore, non può lasciare indifferente il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Da parte del capo della diplomazia italiana è stato, quindi, richiesto un intervento di verifica all’ambasciatore italiano in Ungheria, per accertare i fatti e individuare gli eventuali responsabili.

Murales con Ilaria Salis ‘impiccata’ a Budapest, Tajani chiede intervento ambasciata

Ilaria Salis impiccata perché antifascista.

Questo il significato ignobile del disgustoso graffito apparso a Budapest nella cosiddetta ‘Giornata dell’onore’, raduno di neonazisti per celebrare la resistenza magiara contro l’Armata rossa.

Un titolo che, evidentemente, va interpretato come un ossimoro, perché di ‘onorevole’ in quanto accaduto oggi a Budapest non c’è davvero nulla.

Contro una simile bassezza rivolta a una cittadina italiana incarcerata – in condizioni discutibili, come confermato dall’udienza di gennaio del processo, con la maestra portata in aula con mani e piedi incatenati – ha deciso di muoversi il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Il titolare della Farnesina ha chiesto un intervento dell’ambasciatore italiano in Ungheria, Manuel Jacoangeli, al fine di sollecitare le autorità ungheresi affinché verifichino quanto accaduto e individuino gli eventuali responsabili del gesto.

Graffito Budapest, parla Roberto Salis, padre di Ilaria: “”

Secondo il protocollo, l’ambasciatore richiederà la tutela della dignità e della sicurezza della Salis, come richiesto e preteso dal governo italiano.

Intanto, Roberto Salis, padre di Ilaria, ha commentato con poche, sconfortanti parole le immagini arrivate da Budapest.

“Quelle immagini si commentano da sole e confermano i nostri timori nel seguire i consigli delle autorità italiane. Non mi sento di aggiungere altro”.

Il padre di Ilaria Salis si riferisce all’atteggiamento della diplomazia italiana di evitare qualsiasi interferenza esterna, lasciando che il processo faccia il suo corso. Una posizione da lui giudicata fin troppo prudente.