Importi Assegno unico universale per i figli (AUU), ecco di quanto aumentano nel 2024 per effetto dell’inflazione e quali sono gli arretrati previsti in pagamento già dalla mensilità di febbraio. Gli importi sono aggiornati dall’Inps sulla base del tasso di inflazione osservato dall’Istituto di statistica nel 2023. Tale tasso è pari al 5,4 per cento, ragione per la quale gli importi dell’indennità per i figli verranno adeguati di conseguenza.
Per effetto di questo aggiornamento, l’importo massimo del 2024 erogabile dall’Istituto di previdenza per ciascun figlio è pari a 199 euro al mese. Sale di tre euro anche l’importo minimo che passa, da poco più di 54 euro a 57 euro.
Importi Assegno unico, di quanto aumentano nel 2024
Aumentano gli importi dell’Assegno unico universale per i figli (AUU) nel 2024. A informare degli incrementi mensili è lo stesso Istituto di previdenza che chiarisce che gli incrementi si effettuano sul tasso di inflazione osservato dall’Istat nel 2023, pari al 5,4 per cento. Per effetto di questa percentuale, l’importo massimo che una famiglia riceverà quest’anno per ogni figlio passa da 189,20 euro del 2023 a 199,40 euro del 2024. L’adeguamento al costo della vita fa rettificare anche l’importo minimo spettate alle famiglie. Nel 2024 tale importo passa a 57 euro rispetto ai 54,10 euro del 2023.
L’Istituto di previdenza chiarisce, inoltre, che gli adeguamenti al rialzo degli importi avverrà a partire dal pagamento del mese di febbraio 2024. Infatti, il pagamento della prima mensilità dell’anno è stata effettuata con i valori riferiti all’anno 2023. Con il pagamento della mensilità di febbraio 2024 le famiglie noteranno l’importo aumentato dell’Assegno unico per i figli, ai nuovi valori che tengono conto del 5,4 per cento del tasso di inflazione dello scorso anno.
Importi Assegno unico, arretrati nel pagamento di febbraio 2024
Per effetto di questo aumento della mensilità, con il pagamento della mensilità di febbraio 2024 l’Istituto di previdenza provvederà a versare anche gli arretrati spettanti alle famiglie relative alla differenza di importo di gennaio 2024. Infatti, nella scorsa mensilità, l’importo erogato era riferito agli importi del 2023, non ancora indicizzati al tasso di inflazione del 2023 del 5,4 per cento. Il recupero, dunque, avviene nel prossimo pagamento.
AUU, a chi spetta?
Introdotto da marzo 2022, l’Assegno unico universale per i figli (AUU) ha sostituito gli assegni per il nucleo familiare, il premio previsto per le nascite o le adozioni, il bonus bebè e le detrazioni fiscali per i figli a carico. Tutte queste somme sono ora accreditate in un’unico assegno dall’Inps per i figli entro i 21 anni di età. Pertanto, mentre prima gli importi venivano anticipati dal datore di lavoro in busta paga, da due anni a questa parte è l’Inps a gestire l’indennità mediante versamento diretto di quanto spettante alle famiglie.
Chi deve presentare domanda dell’AUU?
Da marzo 2023, dopo un anno di erogazione dell’indennità per i figli, le famiglie che già percepivano l’assegno non devono inviare una nuova domanda. Quindi, la fruizione dell’indennità è continuativa e non c’è bisogno di una nuova istanza, utile solo quando sopraggiungano variazioni nella composizione della famiglia, quali ad esempio la nascita o uno stato di disabilità di un figlio.
Aggiornamento Dsu ai fini Isee 2024, da marzo l’Inps riduce la mensilità al minimo
Tuttavia, il pagamento della mensilità di febbraio 2024 è l’ultima erogata dall’Inps con il vecchio Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Entro la fine di questo mese, le famiglie devono aggiornare l’indicatore per non vedersi ridurre, dalla mensilità di marzo, l’importo al minimo, ovvero a 57 euro.
Finché non si provvede a presentare la nuova Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) utile ai fini Isee, l’importo erogato alla famiglia è sempre quello minimo. Se si aggiorna l’Isee entro il 30 giugno spettano gli arretrati dalla mensilità di marzo 2024; in caso di ulteriore ritardo si perdono gli arretrati.