Investire in buoni ordinari: quanto si può guadagnare se si disinveste dopo 20 mesi? Ecco la simulazione.

Tra i migliori strumenti di gestione del risparmio offerti da Poste Italiane SpA ci sono i buoni fruttiferi, che offrono tassi generosi e fanno competizione ai BTp ed ai titoli di stato. Il gruppo postale offre tante tipologie di titoli fruttiferi, che oggi sono stati rivalutati dagli investitori italiani che desiderano proteggere i propri risparmi.

Chi desidera investire nel medio-lungo termine può detenere nel proprio portafoglio investimenti i buoni ordinari. Scegliere questa tipologia di titoli fruttiferi significa investire una somma di denaro fino a venti anni senza dover rinunciare alla possibilità di domandare il rimborso in qualsiasi momento.

Grazie ai buoni ordinari è possibile contare su rendimenti fissi crescenti: gli interessi maturano e vengono riconosciuti ogni due mesi. Se un investitore volesse investire sui buoni ordinari quanto guadagnerebbe se disinvestiste dopo 20 mesi? Scopriamolo in questa guida.

Investire in buoni ordinari: quanto guadagno se disinvesto dopo 20 mesi?

I buoni fruttiferi ordinari sono strumenti di gestione prediletti da tutti i risparmiatori che hanno un orizzonte temporale di medio-lungo termine. I tassi di rendimento sono fissi e crescenti ed ogni investitore può chiedere il rimborso del titolo. Dopo 12 mesi dalla sottoscrizione dei buoni fruttiferi ordinari l’investitore ha diritto a richiedere la sottoscrizione del capitale e anche degli interessi maturati. Un risparmiatore potrebbe investire una determinata somma di denaro in buoni ordinari e potrebbe disinvestire dopo 20 mesi.

Nel caso in cui un risparmiatore decida di investire una somma pari a 10mila euro in buoni ordinari, potrebbe decidere di chiedere il rimborso anticipato al termine di ciascun bimestre. Nel caso in cui l’investitore voglia disinvestire dopo 20 mesi avrebbe diritto ad ottenere una quota di interessi pari a 83,50 euro e ad un montante netto pari a 10.073,06 euro. La ritenuta fiscale ammonterebbe a 10,44 euro.

Se l’investitore volesse investire una somma pari a 5mila euro in buoni ordinari e volesse disinvestire dopo venti mesi avrebbe diritto a percepire una quota di interessi pari a 41,75 euro ed il montante netto sarebbe pari a 5.036,53 euro. La ritenuta sarebbe pari a 5,22 euro.

Se l’investitore volesse investire una somma pari a 3.000 euro in buoni ordinari e volesse disinvestire dopo venti mesi avrebbe diritto a percepire una quota di interessi pari a 25,05 euro ed un montante netto pari a 3.021,92 euro. La ritenuta fiscale applicata è pari a 3,13 euro.

Investire in buoni ordinari: costi e oneri fiscali applicati

Un risparmiatore che desideri investire in buoni ordinari non deve sostenere alcun costo di sottoscrizione e di gestione. per quanto concerne gli oneri fiscali l’investitore deve sostenere un prelievo fiscale pari a 12,50 punti percentuali e l’eventuale imposta di bollo pari allo 0,2%.

Investire in buoni ordinari: modalità di sottoscrizione

Per investire in buoni ordinari un risparmiatore può recarsi in uno degli sportelli postali dislocati sul territorio italiano. In alternativa, se si è titolari di Libretto Smart o di un conto BancoPosta è possibile sottoscrivere i buoni da applicazione scaricabile sul proprio smartphone e da web.

Per avere maggiori informazioni prima di sottoscrivere un buono ordinario è bene fissare un appuntamento con un consulente di Poste Italiane e leggere le condizioni economiche riportate sul foglio informativo e scheda del prodotto.

Per conoscere quanto si può guadagnare investendo una certa somma sui buoni ordinari è buon consiglio utilizzare il tool “Simula” presente sul sito istituzionale di Poste Italiane. Basta inserire la somma che si desidera investire, la durata dell’investimento (orizzonte di medio-lungo termine) ed avviare la simulazione della quota di interessi spettante, del montante netto e della ritenuta fiscale applicata.