In ricordo di Freak Antoni, celebre leader degli Skiantos, un aneddoto dall’edizione del 2012 del Festival di Sanremo. Quell’anno, insieme alla pianista Alessandra Mostacci, l’artista portò alle selezioni della kermesse “Però quasi”, brano di genere pop melodico dal testo romantico, un esperimento ben riuscito e distante dallo stile dissacrante, ironico, dadaista che ha sempre contraddistinto il cantante.
La canzone fu rifiutata dal direttore artistico dell’epoca Gianni Morandi, come raccontato durante un concerto dallo stesso Freak.
Sanremo, Freak Antoni degli Skiantos: il racconto del rifiuto al festival
Sopra le righe, istrionico, considerato il padre del rock demenziale italiano con i suoi Skiantos, autore degli album Inascoltabile, Mono Tono, Kinotto del libro (uno dei molti da lui scritti) Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti, Freak nel più puro spirito di divertimento, di scoperta, tenta l’entrata come concorrente “big” della manifestazione.
Durante un concerto del duo Ironikontemporaneo insieme ad Alessandra Mostacci, Roberto Antoni, vero nome del cantante, racconta al pubblico la sua esperienza e del tentativo di ammissione a Sanremo: “Degli amici musicisti, davanti ad un testo mio e musiche della Mostacci, molto romantico, hanno detto ‘avete il pezzo per Sanremo, avete il brano adatto’. E così, siamo scivolati su questo equivoco”.
L’artista prosegue “Abbiamo telefonato a Gianni Morandi, era l’edizione del 2012. E lui ha detto ‘Freak tu sei interessante ma di nicchia, devi portare – giuro tutto è vero posso dimostrarlo – con te un big. E allora ho fatto una serie di proposte, da Dario Vergassola a tanti altri e lui ha sempre detto di no“.
Allora esasperato ho detto: “e se porto Dio?” e lui mi ha buttato il telefono in faccia. E da allora non ci siamo più sentiti ma già non ci sentivamo da sempre. Quindi non è stato un grande cambiamento nelle nostre vite reciproche, la mia e di Gianni, di Gianni e la nostra.
Porto Dio, il brano degli Skiantos sull’esclusione dal Festival di Sanremo
Su YouTube è disponibile Porto Dio, brano scritto da Antoni in cui racconta ironicamente la sua esperienza con il festival. Il cantante, si è spento nel 2014 a soli 60 anni, dopo una lunga malattia e nella sua amata Bologna sono presenti due opere d’arte dedicate alla sua memoria. La prima è una statua alta 1 e 70 centimetri per 980 chili e realizzata totalmente in marmo che ritrae Freak Antoni emergere da un wc con dei razzi a propulsione.
La scultura è stata fortemente desiderata da We Love Freak, associazione che da anni diffonde e divulga il patrimonio culturale dell’artista, morto nel 2014, alle vecchie e nuove generazioni di ascoltatori.
La seconda è un bassorilievo dall’artista napoletana Marta Jorio, inaugurato giovedì 14 dicembre al Kinotto, bar il cui nome si ispira all’omonimo disco del gruppo pubblicato nel 1979.
Presenti all’evento gli Skiantos, amici, i fan della band e autorità pubbliche.
La scultura è accompagnata dalla targa: “Poeta, scrittore, cantante dilettante per diletto”