Chi è Pino D’Angiò? Il cantante campano ha fatto regalato un momento di dolce amarcord durante la quarta serata del Festival di Sanremo 2024. Il gruppo musicale Bnkr44 ha infatti scelto Pino D’Angiò quale partner per lo spettacolo dei duetti e delle cover.
E la canzone non poteva che essere la celebre “Ma quale idea”, grazie alla quale D’Angiò ha ottenuto popolarità non solo in Italia ma anche all’estero.
Basti pensare che nel 1981 il brano è rimasto al vertice delle classifiche spagnole per quattordici settimane.
Chi è Pino D’Angiò: l’enorme successo di “Ma che idea”
Pino D’Angiò è il nome d’arte di Giuseppe Chierchia. Il cantautore nasce a Pompei, il 14 agosto del 1952, da una famiglia originaria del comune di Mercato San Severino. Pino D’Angiò trascorre gran parte della sua infanzia negli Stati Uniti, per gli impegni lavorativi del padre ingegnere.
Dopo aver prestato servizio di leva militare, si iscrive alla Facoltà di Medicina dell’Università di Siena. La passione per la canzone lo porta ad esibirsi in alcuni locali della zona, con i cui proventi riesce a sostenere i studi accademici.
Nel 1979 viene contattato dal produttore discografico Ezio Leoni che decide di pubblicare un suo singolo, “È libero, scusi?”. È però dall’anno successivo che Pino D’Angiò ottiene un maggiore successo grazie all’arrivo in radio di “Ma quale idea”.
La hit ottiene uno straordinario consenso da parte del pubblico tale da riuscire a vendere 2 milioni e mezzo di copie solo in Italia, cifra che sale a 12 milioni di copie in tutto il mondo.
“Ma quale idea”, scritta dallo stesso interprete e arrangiata dal musichiere Enrico Intra, mescola i tratti distintivi del rap e del funk. E proprio queste caratteristiche fanno della canzone uno degli apripista di questo genere in Italia.
Il brano ha poi un testo palesemente autoironico, canzonando lo stereotipo del classico sbruffone da discoteca in cerca di una conquista.
Nel 1980 Pino D’Angiò viene premiato come miglior paroliere dell’anno, mentre “Ma quale idea” sbanca anche all’estero. In special modo in Spagna l’interpretazione del cantautore campano viene proclamato miglior cantante straniero. Nello stesso anno riceve il premio “Gondola D’Argento” alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia.
La carriera
L’enorme successo porta alla partecipazione al Festivalbar dell’edizione 1981 con la canzone “Un concerto da strapazzo” e a quella del 1982 con “Fammi un panino”.
Nel 1981 è tra gli artisti fondatori dell’associazione benefica “Nazionale italiana cantanti” insieme Gianni Morandi, Eros Ramazzotti, Mogol, Andrea Mingardi e Riccardo Fogli.
Il 1986 segna il suo esordio cinematografico, grazie ad una piccola parte nel film “Il Camorrista” di Giuseppe Tornatore, mentre negli anni successivi si cimenta nel doppiaggio.
La popolarità nei territori ispanofoni lo porta alla conduzione dell’edizione di Miss Universo del 1990 svoltasi in Venezuela.
Nello stesso anno produce, insieme a Bruno Sanchioni, la canzone dance “The Age of Love”, un altro successo mondiale con 20 milioni di copie vendute e 73 traduzioni.
Negli anni 90 e duemila si dedica alla scrittura di canzoni per svariati artisti tra cui Mina.
Nel 2001 riceve il Rhythm & Soul Music Awards ed è finora l’unico cantante italiano ad essersi aggiudicato questo riconoscimento statunitense.
Pino D’Angiò è l’unico artista italiano che ha preso parte al progetto World Tribute to the Funk, prodotto da Sony Music nel 2003 e che racchiude la storia mondiale della funky music.
Vita privata e malattia
Pino D’Angiò è spostato con Maria Teresa dal 1979. I due hanno un figlio, Francesco, nato nel 1991.
La carriera dell’artista campano ha subito un notevole arresto a causa della grave malattia che lo ha colpito. Dal 2003 il cantautore ha dovuto interrompere qualunque esibizione pubblica e dedicarsi alla propria salute. Ha dovuto affrontare due tumori polmonari, una trombosi agli arti inferiori, un arresto cardiaco e un sarcoma.
In questo periodo più volte i medici avevano ridotto le sue speranze di vita a qualche mese.
Riesce però a sconfiggere i gravi mali seppur profondamente segnato dalle conseguenze della malattia.
Pino D’Angiò ha infatti subito ben 6 interventi chirurgici alla gola che hanno inevitabilmente condizionato la sua espressione verbale e canora.