Le VPN (Virtual Private Network), rappresentano uno strumento sempre più utilizzato nel traffico web. Grazie ad esse, infatti, gli utenti sono in grado di modificare le modalità di spostamento dei dati online, tramite l’oscuramento dei dettagli relativi alla loro trasmissione e alla navigazione.

Per chi cerca di aggirare le reti locali che non permettono l’accesso ad un determinato tipo di internauti, possono quindi rivelarsi estremamente comode. Sino a rivelarsi un notevole strumento per chi intende bypassare tentativi di censura.

Anche Orchid ha quindi deciso di offrirne una sua versione. Una versione molto particolare, considerato che si tratta di una VPN distribuita agli utenti che utilizzano la Ethereum Virtual Machine. L’intento che si prefigge questa rete privata decentralizzata è di bypassare i problemi solitamente collegati all’utilizzo di quelle più tradizionali.

Orchid: cos’è e cosa si propone

Orchid è un software che si propone un obiettivo ben preciso: incentivare una rete di computer per fare in modo che possa occuparsi della gestione e della manutenzione di una VPN decentralizzata.

Il progetto è stato sviluppato da Orchid Labs, una startup a scopo di lucro fondata nel corso del 2017 da Brian Fox, Jay Freeman, Gustab Simonsson, Steven Waterhouse e Stephen Bell. Un gruppo di sviluppatori accomunato dai lavori precedentemente condotti in tema di privacy.

Per fornire le basi al progetto soltanto abbozzato nel white paper, la nuova azienda ha dato vita a tre round di finanziamenti nel corso del 2020. Eventi culminati nella raccolta di 48 milioni di dollari, in cambio dei quali gli investitori si sono garantiti il diritto di acquisto del token nativo OXT. Soldi che sono stati prontamente investiti nel lancio dell’applicazione per desktop, nel luglio dello stesso anno.  

L’obiettivo dichiarato del protocollo è quello di superare i problemi di fiducia collegati alle VPN. Chi ne utilizza una, infatti, deve essere sicuro che il provider cui si sono affidati non metterà in atto comportamenti dannosi ai propri danni. Ad esempio sotto forma di sottrazione, spionaggio, accesso indebito e monetizzazione dei dati.

Come funziona Orchid

Per dare risposte performanti ai problemi cui abbiamo accennato, Orchid distribuisce la propria VPN all’interno di una rete di utenti della blockchain di Ethereum. In tal modo può essere creata un’applicazione in grado di impedire agli utenti il rilascio di una scia di dati nelle fasi di navigazione online.

Per rendere possibile il conseguimento dell’obiettivo, Orchid provvede a relazionare gli utenti bisognosi di larghezza di banda a chi, al contrario, intende venderla. Le transazioni instaurate tra le controparti, vedono l’impiego di OXT, il token nativo della rete.

La connessione peer-to-peer realizzata, viene quindi schermata con l’impiego della crittografia e inviata mediante i server del venditore. Grazie a questo procedimento, i servizi Internet dell’utente sono impossibilitati al tracciamento della sua navigazione.

Le figure che partecipano al sistema configurato da Orchid sono due: 

  • i richiedenti di larghezza di banda, i quali possono soddisfare le proprie esigenze connettendosi alla sua VPN decentralizzata;
  • coloro che la vendono, ovvero i nodi del network che si assumono il compito di cedere larghezza di banda in cambio di OXT. 

L’acquisto e la vendita di larghezza di banda tra utenti e fornitori viene facilitata dall’utilizzo dell’app mobile di Orchid. Il pagamento del servizio avviene tramite OXT, senza che sia necessario pagare abbonamenti a cadenza temporale, bensì a consumo.

Proprio la mancata necessità di un collegamento tra la piattaforma e un conto bancario consente agli utenti di proteggere al meglio la propria privacy. Inoltre, a rafforzare ulteriormente questo aspetto concorre il raggruppamento dei fornitori in una configurazione multi-hop. Si tratta di un’architettura che fornisce agli interessati un livello di riservatezza ancora più elevato, in quanto collega il traffico online utilizzando due o più VPN.

Per poter vendere larghezza di banda, è però necessario partecipare allo staking di Orchid. Uno staking che adotta un modello particolare, permettendo agli staker di guadagnare solo per l’effettiva fornitura di banda. Più OXT vengono puntati e maggiore sarà la possibilità di essere selezionati dal client di Orchid.

Per quanto riguarda OXT, infine, la tokenomics prevede un tetto, quello del miliardo di esemplari. In pratica, quindi, il coin assume una valenza deflazionistica. Una caratteristica la quale potrebbe riflettersi in positivo sulla tenuta del suo prezzo.