La Giornata dell’onore richiama da anni in Ungheria tante persone neonaziste o dell’estrema destra per celebrare la resistenza magiara contro l’Armata rossa. Manifestazione sotto osservazione, più da parte degli italiani che degli stessi politici ungheresi: su un muro di Budapest è comparso un graffito che raffigura Ilaria Salis impiccata.

Non va meglio sulla stampa ungherese: da un tabloid Salis è definita “spazzatura antifascista“.

Caso Salis, un tabloid ungherese offende la ragazza: “Stupida come una zucca, facciamo un regolare processo a spazzatura antifascista”

Un graffito ripetuto in diverse parti di Budapest mostra Ilaria Salis penzolare impiccata ad una specie di forca, con una sola didascalia: “Antifa“. Impiccata perché antifascista, quindi, e sarebbe questa la colpa di Salis.

Un disegno che in Italia verrà sicuramente percepito come altamente offensivo e segno che il clima intorno alla ragazza in Ungheria non è dei migliori. Nel paese magiaro, invece, la questione sembra essere vissuta in maniera più distaccata. Organizzando la Giornata dell’onore, diversi appartenenti all’estrema destra o a gruppi neonazisti affermano di non conoscere la vicenda che riguarda Salis, così come alcune persone antifasciste che protestano in questi giorni a Budapest.

L’obiettivo di queste persone è protestare contro una legge voluta dal governo di Orbàn, che chiama “pedofilia” qualunque comportamento anche vagamente lontano dalla famiglia eteronormata: in realtà è per colpire tutti gli oppositori politici e giornalistici.

Fra questi anche “Magyar Nemzet“, un tempo tabloid d’opposizione ma che per sopravvivere è diventato un altro dei quotidiani che ripetono le posizioni di Orbàn. Rappresenta però un colpo davvero basso inferto a Salis un editoriale di un suo ex direttore, che insulta senza misure la ragazza:

“Fino a cento anni fa, una persona come lei sarebbe stata lapidata nei quattro quinti nel mondo. Noi invece le faremo un regolare processo Qui, qualsiasi spazzatura ha diritto a difendere sé stessa davanti alla legge. Da qualche parte, in una bettola italiana, si è riunita con altre persone come lei piene di odio, malate, dalla vita personale miserabile e degradata per recarsi in Ungheria dove ha picchiato alcune persone fino quasi ad ammazzarle”.

Mentre il governo chiede di affrontare la vicenda senza clamore, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ritiene che solo rispettando il sistema giudiziario ungherese si possano ottenere passi in avanti per Salis. Lo stesso varrà per l’Ungheria?