Quanti anni ha Cosima Serrano oggi e dove si trova? Che fine ha fatto dopo essere stata accusata dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi insieme alla figlia Sabrina? Ha mai confessato? Se lo chiedono in tanti, dopo la notizia del ritorno in libertà del marito Michele Misseri, condannato in via definitiva a 8 anni di carcere per aver aiutato lei e la figlia a disfarsi del cadavere della 15enne di Avetrana.
Cosima Serrano oggi: ecco che fine ha fatto dopo l’omicidio di Sarah Scazzi
Quando finì in manette per l’omicidio della nipote Sarah Scazzi, consumatosi il 26 agosto del 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto, Cosima Serrano aveva 55 anni. Era il 15 ottobre del 2010. Oggi ne ha 69 e insieme alla figlia Sabrina Misseri, di 36, è reclusa nella sezione femminile del carcere di Taranto, dove svolge attività di volontariato di tipo sartoriale.
I giudici dei tre gradi di giudizio l’hanno riconosciuta colpevole “al di là di ogni ragionevole dubbio”: stando alla loro ricostruzione, insieme alla figlia avrebbe strangolato la 15enne con una cintura. A disfarsi del cadavere, gettandolo in un pozzo, sarebbe stato, invece, il marito Michele Misseri, che è stato condannato in via definitiva a 8 anni di carcere e che domani, 11 febbraio 2024, tornerà in libertà.
All’inizio della vicenda l’uomo si era addossato l’interà responsabilità del delitto, sostenendo di aver aggredito a morte la nipote minorenne e di averla violentata per poi occultarne il corpo. L’ipotesi è che volesse solo proteggere la moglie e la figlia, finendo in carcere al posto loro.
La ricostruzione del delitto di Avetrana
I fatti risalgono al 26 agosto del 2010. Attorno alle 14.30 Sarah Scazzi era uscita di casa dicendo alla madre che avrebbe raggiunto la cugina Sabrina e che poi insieme si sarebbero recate in spiaggia. Quando la donna non l’aveva vista rincasare, nel tardo pomeriggio, avendo saputo che la nipote non l’aveva incontrata, aveva quindi deciso di denunciarne la scomparsa.
Si era pensato a un sequestro a scopo di estorsione, poi a un allontanamento volontario da parte della giovane. La verità sarebbe emersa solo diverso tempo dopo: a differenza di quanto Sabrina aveva sostenuto, Sarah era arrivata, infatti, a casa degli zii. E lì, secondo gli inquirenti, era morta. Il motivo?
La gelosia che Misseri aveva iniziato a nutrire nei suoi confronti da quando aveva stretto un legame di amicizia con Ivano Russo, il ragazzo di cui lei era innamorata e che l’aveva respinta. E il fatto che Sarah fosse venuta a conoscenza di un loro rapporto sessuale fallito, parlandone ad altre persone e dando adito a dei pettegolezzi sul suo conto.
A oltre dieci anni dai fatti nessuna delle due, nonostante le condanne, ha ammesso le proprie responsabilità. Anzi, attraverso i legali che le sostengono, sia Cosima che Sabrina hanno fatto ricorso alla Corte Europea, sperando nella revisione del processo a loro carico. Ci spera anche Michele Misseri che, nonostante il fine pena, continua a dirsi colpevole con l’obiettivo di favorirle.
I familiari di Sarah si aspettano che continuino a pagare per ciò che hanno fatto e per cui non hanno ancora chiesto perdono e che, con il passare del tempo, possano mettersi una mano sulla coscienza e parlare, rivelando fatti o dettagli che ancora non sono emersi e che invece sarebbero utili a capire come andarono davvero le cose quel pomeriggio di agosto di tanti anni fa.