Novità in vista per la riscossione e l’accertamento delle cartelle esattoriali. In tema fiscale, la riforma porta nuovi adempimenti per tutti i cittadini. Sicuramente, meno rigidi rispetto all’attuale normativa, ma nello stesso tempo, contiene misure più ferree per la riscossione dei crediti inesigibili. Vediamo insieme come cambia la riscossione e l’accertamento delle cartelle esattoriali.
Riscossione e accertamento delle cartelle esattoriali
Tra qualche giorno, il governo renderà attuativa la riforma fiscale, introducendo nuove regole per tutti i contribuenti. Da una parte, entrerà a regime un sistema più agevole per pagare le cartelle esattoriali, nel quale i debiti esattoriali si potranno pagare in almeno 120 rate.
In altre parole, i contribuenti disporranno di un decennio per saldare le pendenze debitorie nei confronti del fisco.
La novità legata al rateizzo nel lungo periodo riguarda l’estromissione dalla norma del requisito economico; pertanto, i contribuenti non dovranno più giustificare la richiesta di rateizzo lungo per una “comprovata e grave situazione di difficoltà”.
Attualmente, la norma prevede la regolarizzazione dei debiti in 72 rate, ma solo ai contribuenti in difficoltà economica.
Nel decreto attuativo della delega fiscale, verrebbe meno questo “cavillo” reddituale, permettendo a tutti i cittadini di accedere a un piano di rateizzo dei debiti esattoriali particolarmente “comodo”
Addio alle cartelle esattoriali dopo 5 anni
L’altra novità riguarda i debiti non esigibili. Secondo la norma, la Riscossione dispone di almeno 5 anni di tempo per attivare le procedure esecutive e cautelari, indispensabili in alcuni casi, per il recupero dei crediti iscritti a ruolo.
Nel merito di quest’ultimo punto, è indispensabile chiarire che, per l’effetto dei cinque anni, la Riscossione farà fuoco e fiamme per recuperare i crediti laddove è possibile.
È erroneo pensare che i furbetti possono salvarsi dopo 5 anni, liberandosi dalle cartelle esattoriali, poiché l’azione dell’Ente impositore sarà decisiva, lasciando poco spazio a margini di evasione.
Ad ogni modo, dopo 5 anni dalla data di emissione delle cartelle esattoriali, senza regolarizzazione del debito, la Riscossione restituirà i crediti all’ente originario (titolare del credito). Pertanto, le cartelle esattoriali non riscosse saranno cancellate dal ruolo.
Il recupero del credito passerà nuovamente all’Ente titolare del credito. Tuttavia, non tutto finirà al macero, resteranno attive le cartelle esattoriali sospese e quelle con procedure legali in corso. In questi casi, i cinque anni scatteranno dalla conclusione della sospensione o delle procedure legali.
Secondo quanto riportato da laleggpertutti.it, per le imprese in crisi con piani di ristrutturazione, come ad esempio transazioni fiscali, previdenziali e rateizzi, il termine di cinque anni inizierebbe a decorre dalla data di conclusione del periodo concesso all’impresa.
Riscossione e accertamento delle cartelle esattoriali 2024
La riforma fiscale fa leva sull’accertamento esecutivo, stringendo sul recupero delle cartelle esattoriali. Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione: “L’intimazione ad adempiere al pagamento dovrà essere contenuta anche nel connesso provvedimento di irrogazione delle sanzioni e negli atti emessi successivamente, in tutti i casi in cui siano rideterminati gli importi dovuti. Gli avvisi di accertamento diventano esecutivi decorso il termine utile per la proposizione del ricorso e devono espressamente riportare l’avvertimento che, trascorsi 30 giorni dal termine utile per il pagamento, la riscossione delle somme richieste sarà affidata agli agenti della riscossione”.
In sostanza, nell’avviso di accertamento si concentra la qualità di titolo esecutivo e si passa dalla riscossione con emissione del ruolo e della cartella di pagamento a una procedura che non prevede più la notifica della cartella di pagamento.
L’accertamento esecutivo diventerebbe il meccanismo principale per il recupero dei crediti. In questo modo, si ampliano i poteri della Riscossione che potrebbe intimare il pagamento e procedere all’esecuzione forzata, mentre al contribuente sarebbe riservato un ruolo marginale, in quanto verrebbe solo informato dei crediti iscritti a ruolo. Si attenuerebbe anche la procedura di opposizione dei debiti esattoriali.