Lo scudetto con la Roma Primavera con cui ha aperto la carriera, poi il passaggio al Siena e l’esordio in C2. Nando Orsi aveva chiaro il suo obiettivo e ci ha messo tutto l’impegno possibile per raggiungerlo. Nel 1982 il passaggio alla Lazio, club di cui ha scritto una pagina di storia. Tre stagioni prima, un’altra poi e la carriera da allenatore iniziata dopo aver appeso i guantoni al chiodo. Vice di Mancini, dal 2004 al 2006 fondamentale la sua esperienza all’Inter. Per commentare il big match dello Stadio Olimpico, Roma-Inter, Orsi è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Roma-Inter, Orsi a Tag24
Sta per aprirsi la ventiquattresima giornata di campionato e sale l’attesa per il big match dello stadio Olimpico, in programma domani con fischio d’inizio alle ore 18.00 tra Roma e Inter. La squadra di mister De Rossi sta bene, è reduce da tre vittorie in tre partite e adesso vola sulle ali dell’entusiasmo. La formazione di Inzaghi però non ha alcuna voglia di lasciare punti per strada. Dopo la vittoria nel derby d’Italia contro la Juventus ora non vuole sprecare il vantaggio conquistato. Per commentare Roma-Inter, Orsi, ex portiere e allenatore con un passato in nerazzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
L’Inter si conferma la squadra più in forma e forte del campionato, ma la Roma è in rinascita. Che tipo di partita sarà quella dello Stadio Olimpico?
“Partita molto complicata per la Roma, che ora però mi sembra una squadra più tranquilla e leggera. Con l’arrivo di De Rossi e con il cambio di modulo ha ritrovato le certezze che aveva perso e non sarà un risultato scontato. Sulla carta pare non esserci partita, ma la partita c’è. Anche perché i giallorossi giocano in casa e l’ambiente farà la sua parte. La Roma ha iniziato con De Rossi in un modo, nella seconda partita ha fatto dei passi in avanti e nella terza con il Cagliari mi ha convinto. È vero che erano squadre sulla carta abbordabili, ma in Serie A non c’è mai niente di scontato”.
Quella di domani sarà la prova del nove per la squadra di De Rossi?
“Non penso, perché non è che se domani la Roma dovesse perdere crollerebbero delle certezze. L’Inter è la squadra più forte d’altronde, vince con tutte e sta facendo un percorso incredibile. Sarà una prova importante, ma anche qualora dovesse perdere verrebbe valutata la prestazione. È sotto questo punto di vista che deve dimostrare di essere in crescita. La partita però non è chiusa né scritta, assolutamente”.
A proposito di prestazione, nel derby d’Italia l’Inter acquisisce ancora più certezze, non tanto per la vittoria quanto per il modo di giocare?
“L’Inter è pazzesca, è una squadra convinta in tutto ciò che fa. Lo scorso anno è stata finalista di Champions League e adesso sta dominando la nostra Serie A. Ha vinto 18 partite su 21, ne ha persa una e pareggiate due. Che cosa gli vogliamo dire? Ha il centrocampo più forte d’Europa e dei ricambi incredibili. Li davanti sono fenomenali, insomma tutto bello. Però domani non incontra certo una squadra debole. La Roma viene da tre vittorie, ci sarà il sold out all’Olimpico e c’è grande entusiasmo”.
Faccio con te un passo indietro. La scorsa estate l’Inter ha perso 5 senatori dello spogliatoio e i più giovani sono sbocciati. È una lettura possibile secondo te?
“Evidentemente questi senatori erano un po’ ingombranti. Vi dò questa chiave di lettura un po’ provocatoria. Dobbiamo però considerare che l’Inter ha una grande dirigenza e un grandissimo allenatore. Secondo me questo viene sottolineato troppo poco. Inzaghi è giovane e sembra che il marito sia sempre degli altri, invece è riuscito a compattare l’ambiente, ha già vinto dei trofei ed è arrivato in finale di Champions. Evidentemente la gestione dello spogliatoio è giusta”.
Un allenatore di personalità?
“Direi proprio di sì. È uno che responsabilizza tutti e che non guarda in faccia a nessuno, fa le sue scelte senza farsi condizionare dal nome. Arrivano giocatori pagati tanto o con nomi pesanti, ma lui li fa giocare solo quando li ritiene davvero pronti. Nella sua testa ci sono gli 11 titolari, la cosa positiva è che sa gestire bene tutta la rosa e i ricambi sono di grandissima qualità. Penso che nell’Inter ci fosse bisogno di cambiare e sono arrivati giocatori funzionali, che sanno fare bene il proprio lavoro”.
Quali sono le insidie principali nell’affrontare la Roma?
“Intanto è l’attacco. Se guardiamo ai nomi, le due coppie che saranno in campo domani avrebbero potuto giocare benissimo tutti nell’Inter, club che anche Dybala ha sfiorato. Per la retroguardia nerazzurra che è la più forte in Italia, quella che ha subito meno, sarà fondamentale fermare quei due. I giallorossi cercheranno di non dare punti di riferimento e Lukaku farà parecchio a sportellate. Sono due grandi coppie gol, non è semplice scegliere tra loro quattro. Si stanno in giornata, una delle due coppie è sicuramente difficile da andare a contrastare. Però i tre difensori dell’Inter sono forti, rocciosi e non prendono gol. E poi si dovrà fare attenzione alle palle inattive e ai cross dal fondo.