Rottamazione quater, via libera al pagamento in ritardo delle prime due rate senza perdere i vantaggi della definizione agevolata: si potrà procedere con il versamento di quanto dovuto entro il 28 febbraio 2024. Riapre, inoltre, il ravvedimento speciale che ammetterà pagamenti effettuati dai contribuenti fino al 31 marzo 2024 o in quattro rate.
Una remissione in bonis, dunque, per le due misure attese a una riapertura per i ritardatari dei pagamenti. I provvedimenti arriveranno in sede di conversione del decreto “Milleproroghe”. A conferma delle due riaperture è il deposito, effettuato nella giornata di ieri 8 febbraio, degli emendamenti al provvedimento, attualmente in discussione presso la Commissione Bilancio di Montecitorio.
Rottamazione quater, sì al pagamento in ritardo fino al 28 febbraio 2024, ravvedimento fino al 31 marzo
C’è tempo fino alla fine di questo mese di febbraio per il pagamento delle prime due rate della Rottamazione quater, dopo l’accettazione da parte dell’Agenzia delle entrate del piano di rateizzazione della domanda di definizione agevolata 2023. La conversione in legge del decreto “Milleproroghe” conterrà, dunque, lo slittamento dei termini di pagamento riferiti alle prime due rate dei carichi fiscali, già scaduti negli ultimi due mesi del 2023.
La riapertura riguarda la prima rata (appuntamento al quale si poteva pagare anche l’intero debito), in scadenza il 31 ottobre 2023 ma posticipata al 6 novembre successivo per via dei cinque giorni di tolleranza e del giorno festivo (domenica) del 5 novembre. La rata susseguente, in scadenza il 30 novembre 2023, aveva quale termine ultimo il giorno 5 dicembre 2023.
Rottamazione pagamento ritardo 2024, come effettuare il versamento?
Già la conversione in legge del decreto “Anticipi” (dl 145 del 2023) aveva stabilito una proroga per le prime due rate al 18 dicembre scorso. Il pagamento – anche se in ritardo – effettuato entro questa data dava la possibilità di non perdere le agevolazioni della Rottamazione quater con il taglio delle spese per interessi, sanzioni e aggi.
La stessa remissione in bonis sarà riservata dalla conversione del decreto “Milleproroghe” alla scadenza di fine febbraio 2024: chi ha saltato anche una sola delle prime due rate, può recuperare il piano di pagamenti della Rottamazione quater provvedendo nelle prossime tre settimane.
Con il versamento di quanto dovuto, il debitore fiscale riprende a pagare i debiti fiscali secondo il piano di rate stabilito nella domanda di definizione agevolata.
Ravvedimento speciale: pagamento entro il 31 marzo 2024, anche a rate
Ulteriore novità della conversione in legge del decreto “Milleproroghe” è la riapertura del ravvedimento speciale. La nuova scadenza sarà quella del 31 marzo 2024. La riapertura della sanatoria (dopo quella concessa con scadenza al 20 dicembre scorso), consente di ripristinare gli effetti del ravvedimento speciale previsto dai commi dal 174 al 178, dell’articolo 1, della legge 197 del 2022 (legge di Bilancio 2023).
Per effetto di quanto prevede la legge 197, i soggetti che abbiano commesso violazioni in relazione al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022, hanno la possibilità di effettuare il pagamento di quanto dovuto fino al 31 marzo 2024. Il debitore può effettuare il pagamento anche in quattro rate che avranno i seguenti termini:
- 31 marzo 2024 (prima rata);
- 30 giugno 2024 (seconda rata);
- 30 settembre 2024 (terza rata);
20 dicembre 2024 (quarta rata).
Cosa avviene se non si paga o si paga in ritardo il debito fiscale?
Il Fisco applica, a partire dalla seconda rata, un tasso di interesse pari al 2 per cento. Se non si paga anche solo una rata susseguente, o si paga parzialmente o in ritardo, si perdono i benefici del ravvedimento e le agevolazioni decadono. In tal caso, dunque, gli importi sono iscritti a ruolo e su questi si applicano le sanzioni previste.