John Travolta Sanremo? Sembrava amore e invece era un calesse… tanto per citare un noto film italiano comico con l’intento di sdrammatizzare una situazione che sempre più sta prendendo una brutta piega. E’ indubbio che l’ospitata dell’iconico attore di Hollywood all’Ariston potesse essere usata meglio ed è altrettanto indubbio che al pubblico del web il suo sketch con Fiorello non sia piaciuto ma le dimensioni della polemica stanno assumendo proporzioni preoccupanti. Dal rifiuto di firmare la liberatoria del Ballo del Qua Qua è, infatti, iniziata una querelle tra lo staff della star del cinema e la Rai la cui situazione attuale è la seguente.
John Travolta Sanremo, come stanno le cose
A Viale Mazzini non ci stanno. Travolta si è sentito artisticamente offeso dalla richiesta di Fiorello di ballare il ballo del Qua Qua e non ha voluto concedere l’utilizzo delle immagini dopo la diretta ma non è chiaro se in questa rinuncia ci fosse la restituzione del cachet di 200mila euro o no. E’ certo che ai piani alti dell’azienda del Cavallo più famoso d’Italia hanno deciso che sarà messa in campo ogni azione legale per ottenere un risarcimento nel caso Travolta ritenendosi parte lesa nel caso della presunta pubblicità occulta della scarpe U-Power. A spiegarlo non sono voci di corridoio ma l’autorevole voce di Marcello Ciannamea, Direttore Intrattenimento Prime Time, il quale precisa il seguente concetto:
“La Rai procederà nei confronti di tutti i soggetti in ordine ai quali dovessero emergere eventuali profili di responsabilità. Compreso Travolta?” Sì, tutti!”
Va detto, poi, che, tra gli elementi emersi nelle ultime ore, va annoverata anche una mail postata da Selvaggia Lucarelli da cui emerge che l’azienda U-Power, che smentisce l’operazione nonostante sia ufficialmente testimonial l’attore americano, avrebbe mandato ai rivenditori il primo febbraio i dettagli della campagna pubblicitaria per il lancio delle scarpe indossate all’Ariston. Una prova, quindi, che il paio di bianche calzature indossate da Travolta non erano casuali.
Cosa prevedeva il contratto
Alcuni pensano che questo accanimento della Rai sulla pubblicità occulta di Travolta sia una ripicca per la mancata firma alla liberatoria del balletto con Fiorello. Resta oggettivo quanto Ciannamea sottolinea in conferenza stampa:
“Ricordo che il contratto di Travolta prevedeva il divieto di inserire “elementi aventi direttamente e/o indirettamente valenza pubblicitaria e/o promozionali, anche con riferimento al vestiario e/o accessori se non preventivamente autorizzato per iscritto”.”
Ecco le basi da cui l’azienda muoverà i passi per effettuare anche verifiche interne per capire come mai non sia stata messa una pecetta sul logo delle scarpe che invece è stato inquadrato molte volte, ancor più considerando che il cuore dell’ospitata dell’attore di “Grease”, “Pulp Fiction” e “La febbre del sabato sera” consisteva nel danzare. Alla precisa domanda:
“Come mai il proprietario dell’azienda era in platea?”
Questa è stata la precisa risposta:
“Travolta aveva dei biglietti, com’è normale in questi casi, e ha inviato familiari e amici.”