Questa mattina, venerdì 9 febbraio 2024, a Gorizia è stata inaugurata una targa speciale alla memoria di Norma Cossetto, giovane donna italiana vittima della tragedia delle foibe. La sua storia ricorda quella di migliaia e migliaia di persone che nello scorso secolo hanno sofferto e, nonostante tutto, hanno continuato a lottare per i propri ideali.

Gorizia, targa commemorativa a Norma Cossetto: la cerimonia di oggi

L’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, è intervenuto oggi alla cerimonia di scoprimento della targa commemorativa a Gorizia dedicata a Norma Cossetto, martire delle foibe. La giovane donna, per l’impegno dimostrato e per l’ingiusta fine subita, ha già ricevuto la Medaglia d’Oro al Merito Civile, per iniziativa del ministero dell’Istruzione e del Merito, un importante riconoscimento civile.

L’assessore ha ricordato che la donna è stata una delle tante vittime della tragedia delle foibe e, al tempo stesso, ha rappresentato, negli anni, un punto di riferimento per molte persone. Ha definita Norma una “vera eroina del nostro tempo”.

Nel corso della cerimonia che si è svolta all’ingresso del liceo classico Dante Alighieri, scuola che si trova in viale XX Settembre – dove è posta la targa, Sebastiano Callari, ha affermato:

Norma può rappresentare il dolore della Patria ma anche, in una città che si appresta a diventare capitale europea della cultura, un elemento di pacificazione per questi territori.

A proposito del posizionamento della targa commemorativa nella scuola di Gorizia ha ricordato che

questo è un luogo dove si insegnano i valori della pace, della democrazia e della condivisione.

La scelta di ricordare la giovane vittima delle foibe proprio in questo luogo è stata dunque tutt’altro che casuale e ha un significato molto profondo.

Inoltre, come ha ricordato lo stesso assessore regionale, fu proprio nell’istituto di viale XX Settembre che Norma Cossetto completò i suoi studi superiori. Callari ha in seguito sottolineato che

dopo vent’anni, la Medaglia d’oro assume dei contorni maestosi per questa nostra eroina di cui oggi ne ricordiamo la memoria.

Gorizia: la targa a Norma Cossetto

All’evento di questa mattina erano presenti anche il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, il sottosegretario all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti, la dirigente generale dell’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia Daniela Beltrame e i parenti di Norma. Tra questi vi era Erminia Dionis Bernobi.

La targa ricorda che la giovane fu una allieva di quell’istituto. Sopra si legge la seguente descrizione:

Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio. 5 ottobre 1943 – Villa Surani (Istria).

Chi era Norma Cossetto?

Norma Cossetto, nata il 17 maggio del 1920, è morta nell’ottobre del 1943, durante la Seconda guerra mondiale. Oggi la ricordiamo come studentessa italiana che abitava in un villaggio Visignano, oggi comune croato.

La giovane fu uccisa dai partigiani jugoslavi gettata nella foiba di Villa Surani. Dunque è stata una delle tantissime vittime del massacro delle foibe. Ma scopriamo qualcosa di più sul suo conto e sulla sua biografia.

La famiglia di Norma proveniva da un paesino che attualmente si trova in Croazia. Il padre Giuseppe era un dirigente locale del Partito Nazionale Fascista. Nel 1943 ricoprì inoltre il ruolo di ufficiale presso la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e un seguito fu trasferito a Trieste.

La figlia aveva frequentato il liceo Vittorio Emanuele III di Gorizia. Dopo aver conseguito la maturità si era iscritta al corso di Lettere e Filosofia presso l’Università degli studi di Padova. La ragazza si era avvicinata ad alcuni gruppi universitari fascisti.

Negli anni ’40 iniziò a svolgere i suoi primi lavori di insegnante facendo qualche supplenza scolastica. Nel 1943 lei inoltre stava lavorando alla preparazione della sua tesi dal titolo “Istria Rossa”. Le cose cambiarono improvvisamente dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943.

La famiglia Cossetto, come testimoniato dalla sorella di Norma, Licia, iniziò a ricevere minacce di varia tipologia. La loro abitazione subì una razzia da parte di alcuni partigiani jugoslavi e italiani.

L’arresto e la morte

Il giorno dopo la giovane fu convocata presso il comando partigiano e, secondo quanto riferito, fu invitata ad entrare a far parte del movimento partigiano. Lei però si rifiutò. Pare inoltre che si rifiutò anche di rinnegare la sua adesione al fascismo.

Il giorno successivo ancora la studentessa venne arrestata insieme ad altri parenti e amici. Nel frattempo la città di Visinada fu occupata dai tedeschi. I partigiani decisero allora di effettuare un trasporto notturno dei detenuti.

Pare che la Cossetto fu tenuta separata dagli altri prigionieri. Qui, come racconta la storia, la giovane sarebbe stata vittima di violenze e stupri da parte dei suoi carcerieri. Com’è ormai noto, diverse donne, prima di essere infoibate, furono sottoposte ad abusi sessuali di varia tipologia.

La sorella Lidia raccontò di averla poi trovata con le mani legate dietro alla schiena e con i vestiti stracciati. Ha riferito anche che una signora si avvicinò a lei e le disse di aver visto la giovane legata ad un tavolo mentre veniva abusata.

Licia Cossetto è sicura che gli uomini la buttarono nelle foibe quando era ancora viva. Aveva solo 23 anni. Nella notte tra il 4 e 5 ottobre tutti i prigionieri furono legati con fili di ferro e gettati nel buco.