Ancora una volta contro, per un rematch da campo ma con contorni intimi che non mancheranno in un Roma-Inter che metterà nuovamente di fronte Lautaro Martinez e Romelu Lukaku. Migliori nemici contro, parte seconda, lo Stadio Olimpico l’arena dove si vedrà chi reggerà fino all’ultimo tra i due.

All’andata non ci fu storia, il destino portò lo scettro della vittoria alla squadra di Inzaghi con quel 1-0 dove a segnare fu Thuram. I riflettori furono per gli ex gemelli del gol, sarà così anche questa volta, ma con situazioni ambientali differenti.

Roma-Inter si accende con Lautaro Martinez e Romelu Lukaku

Sembra passata una vita, eppure il match d’andata rimane impresso nell’immaginario collettivo delle due piazze come se fosse successo tutto da poco. La diapositiva fu l’incrocio tra gli attaccanti: un istante li coinvolse, quella stretta di mano prima del fischio d’inizio fatta per prassi. L’argentino che si avvicina a Big Rom, mani che si intrecciano ma sguardi che non si incrociano.

Troppo forte il tradimento da parte di Lukaku verso chi lo reputava un amico non solo in campo, la volontà quella di restituire pan per focaccia in campo. All’epoca il Toro non gonfiò la rete, ci pensò Thuram al posto suo, ma nonostante tutto l’argentino offrì una prestazione da leader. Da capitano.

Quello che non riuscì a fare Lukaku, tra prova anonima e fischietti in quel di San Siro a disturbare “il traditore”, così come lo etichettano tutt’ora i tifosi nerazzurri. Adesso il secondo atto, che alcuni vedono come l’occasione di vendetta da parte di Big Rom.

Il belga si sa, è competitivo ai massimi livelli, certe situazioni se le lega al dito e lavora per arrivare all’appuntamento tirato a lucido. Lo stesso dicasi per il match contro la sua ex realtà. La partita dell’andata il segno l’ha lasciato, Lukaku è stato annullato dall’ambiente ostile, vuole rifarsi con gli interessi.

Il fattore campo giocherà un ruolo importante, Romelu troverà un pubblico amico, che lo sosterrà dal primo all’ultimo, il che può funzionare da carica per l’attaccante, apparso un pò scarico nelle ultime uscite.

Attaccanti a confronto

Lautaro Martinez contro Romelu Lukaku affascina, al netto delle questioni irrisolte. Di fronte ci sono due attaccanti tanto simili quanto diversi, complementari nelle intenzioni ma non nei caratteri. Che distinguono nettamente i due, che traggono forza dal loro modo di essere. Lukaku è sempre stato quel giocatore che guardava avanti per la sua strada, senza preoccuparsi degli sfoghi relativi alle sue possibili scelte, l’addio dall’Inter lo ha dimostrato.

Dall’altra c’è un Lautaro Martinez che invece ai sentimenti ci crede eccome. All’Inter si è legato in maniera viscerale, al netto di un rinnovo di contratto che ancora non arriva (anche se di tempo ce n’è eccome visto che l’attuale accordo scade nel 2026). L’addio di Lukaku è servito all’argentino per far uscire le sue doti da leader, perchè il numero dieci è il punto di riferimento della squadra, che si aggrappa ai suoi gol (19 in campionato) e al suo modo di giocare capace di rendere fluida la manovra con tanto di inserimenti anche per i centrocampisti.

Discorso diverso per Lukaku. La partenza con la Roma è stata sfavillante: un gol a partita, una squadra ai suoi piedi. Forse anche troppo, dato che Mourinho ha puntato fin troppo su di lui, scaricandolo. Proprio dopo il ko contro l’Inter, Lukaku ha visto iniziare il suo periodo di flessione, non riuscendo più a gonfiare la rete con continuità, rimanendo fermo a 9 gol totali in campionato.

L’avvento di De Rossi anche ha cambiato i piani. Ovviamente Big Rom è il punto di riferimento in attacco, ma non si cerca più il lancio verso di lui con ossessione. DDR predilige il fraseggio stretto e rapido, oppure aprire il gioco sfruttando gli esterni. In questo caso Lukaku è più dialogatore, cercando di rendere la manovra più ampia, rendendo partecipi più elementi. Ma De Rossi aspetta i suoi gol, spera possano arrivare proprio contro l’Inter. Che su Lautaro si affida ad occhi chiusi.