Il neopresidente argentino Javier Milei sarà in visita ufficiale a Roma domenica 11 febbraio 2024. Il politico ultraliberista con origini italiane sarà accompagnato in Italia dal ministro degli Esteri e da una delegazione di imprenditori. Sono già in programma l’incontro con la premier Giorgia Meloni e l’udienza privata con Papa Francesco.

Milei in visita a Roma domenica 11 febbraio 2024: il programma

Il viaggio in Italia del presidente dell’Argentina in realtà era già stato annunciato qualche settimana fa. Javier Milei arriverà a Roma e avrà importanti incontri istituzionali non solo con i principali esponenti del nostro governo, ma anche con Bergoglio, di nazionalità Argentina.

Al centro della visita ci saranno sia appuntamenti istituzionali, sia l’udienza con Papa Francesco. Diversi saranno i temi trattati: dall’energia agli investimenti passando per la scienza e la tecnologia.

Tanto Milei quando la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ricorderanno le strette relazioni diplomatiche (e non solo) tra l’Argentina e l’Italia. Relazioni basate su storici rapporti di amicizia, soprattutto alla luce di quelli che sono stati i grandi flussi migratori dei cittadini italiani nello stato sudamericano.

Secondo quanto riportano i dati ufficiali, i cittadini argentini di origine italiana, totale o parziale, oggi sono circa 25 milioni. Si tratta del ben 62% della popolazione totale.

I due Paesi continuano a mantenere un rapporto basato sulla collaborazione bilaterale in ambito economico, scientifico e culturale. L’incontro della prossima domenica servirà a ribadire la relazione tra Roma e Buenos Aires.

Ricordiamo che l’Argentina ha un’ambasciata Roma e un consolato generale a Milano. Dall’altra parte, sempre per quanto riguarda le rappresentanze diplomatiche, noi abbiamo un’ambasciata a Buenos Aires, oltre a consolati generali a Bahía Blanca, Cordova, La Plata e Rosario, a Mar del Plata e Mendoza.

Il rapporto tra Italia e Argentina

Per capire lo stretto legame tra l’Italia è il Paese del Sudamerica bisogna fare un passo indietro nel tempo. Era il 1816 quando l’Argentina dichiarò la propria indipendenza dalla Spagna. Qualche anno dopo il Regno di Sardegna iniziò ad instaurare relazioni con Buenos Aires.

Vittorio Emanuele II, futuro re d’Italia, mandò un ambasciatore in Argentina. Qualche anno dopo, nel 1855, i due Stati firmarono un trattato di amicizia, commercio e navigazione. Il legame si strinse poi nel corso degli anni.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, Buenos Aires rimase neutrale ma, dopo la conclusione del conflitto, aiutò il nostro Paese donando grano. Fu poi negli anni successivi che i rapporti bilaterali si espansero anche in altri campi.

In ambito economico sappiamo che l’Argentina esporta anche nel nostro Paese diversi beni dell’industria agroalimentare – come carne, soia, mais e grano – ma anche idrocarburi e per il settore minerario rame, argento, litio, e marmi ed argille.

Dall’altra parte noi forniamo a Buenos Aires i macchinari necessari per queste produzioni. Al momento sul territorio sono presenti oltre 250 aziende italiane che impiegano migliaia e migliaia di lavoratori e lavoratrici.

Ci sono inoltre importanti gruppi industriali nel settore automobili come Fiat e Pirelli, dell’energia come Enel, nell’alimentare come Ferrero e Campari, nelle assicurazioni come generali e molto altro ancora.

Le continue relazioni favoriscono ovviamente scambi culturali e sociali. In Argentina ci sono istituti che hanno proprio il compito di promuovere la cultura italiana.

Il turismo poi è molto sviluppato ed è riconducibile, per quanto riguarda gli spostamenti dall’Argentina verso l’Italia, a motivi lavorativi, di studio e di svago. Nel 2018 il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed ENIT hanno dato vita ad una campagna dal titolo “Turismo delle radici”.

Essa è indirizzata proprio ai cittadini argentini con origine italiana che intendono visitare i luoghi dove sono nati e cresciuti i loro nonni e i loro genitori.

Per quanto riguarda invece il turismo verso l’Argentina, possiamo dire che questo è diminuito soprattutto a causa dell’alto costo dei biglietti aerei. Le principali mete per noi comunque sono Buenos Aires, Mendoza, Salta e la Patagonia.