Il cancro alla vescica è una patologia abbastanza grave che può influenzare significativamente l’aspettativa di vita del paziente.

Caratterizzata dalla crescita anormale di cellule maligne nella vescica, questa neoplasia può manifestarsi con una serie di sintomi, tra cui sangue nelle urine, dolore durante la minzione, necessità frequente di urinare e cambiamenti nella colorazione delle urine.

È fondamentale una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo per migliorare le prospettive di sopravvivenza e la qualità della vita del paziente affetto da cancro alla vescica.

Cos’è il cancro alla vescica

Il cancro alla vescica è una forma tumorale maligna che si sviluppa nella vescica urinaria, l’organo deputato alla raccolta dell’urina.

Questo tipo di tumore, chiamato anche carcinoma della vescica, di solito ha origine dalla mucosa interna della vescica stessa, chiamata urotelio, ed è quindi classificato come un carcinoma uroteliale.

È importante notare che, sebbene il cancro possa colpire diversi organi delle vie urinarie, come gli ureteri, l’uretra e la pelvi renale, nella maggior parte dei casi (circa il 90%), si sviluppa direttamente nella vescica.

Esistono due principali tipologie di carcinoma della vescica:

  1. Cancro della vescica non muscolo-invasivo: in questo caso, le cellule tumorali crescono solo superficialmente sulla mucosa interna della vescica e non si estendono nei tessuti muscolari circostanti.
  2. Cancro della vescica muscolo-invasivo: qui le cellule tumorali si infiltrano nello strato muscolare della parete della vescica, con conseguenze più gravi e un rischio maggiore di diffusione.

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Aspettativa di vita con il cancro alla vescica

La prognosi del cancro alla vescica dipende da diversi fattori individuali, tra cui il grado di degenerazione delle cellule tumorali, la dimensione, la posizione e il numero dei tumori presenti, nonché la classificazione TNM che indica la profondità di penetrazione del tumore, la presenza di coinvolgimento linfonodale e/o di metastasi.

Fortunatamente, nel 75% dei casi, il tumore è localizzato in uno stadio iniziale (stadio Ta, T1, CIS), con una buona prognosi.

Ad esempio, nel carcinoma della vescica con degenerazione di alto grado, circa il 60% dei pazienti sopravvive per 15 anni dopo la terapia standard, mentre nel carcinoma della vescica T1 con bassa degenerazione, circa l’85% dei pazienti sopravvive.

Tuttavia, la prognosi peggiora nei casi più avanzati.

Ad esempio, nei tumori allo stadio T2 senza metastasi, circa l’80% dei pazienti sopravvive senza recidive a bassa velocità nell’anno precedente la diagnosi.

Al contrario, nei casi in cui il cancro si è diffuso ad altri organi, l’aspettativa di vita è meno favorevole, con una sopravvivenza media di 14 mesi con chemioterapia e dai 6 ai 9 mesi senza trattamento.

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Quali sono i sintomi del cancro alla vescica

Uno dei sintomi principali del cancro alla vescica è la presenza di sangue nelle urine, chiamata macroematuria, che può essere visibile senza provocare dolore.

Questo sintomo può manifestarsi in diversi momenti durante lo sviluppo della malattia e diventa evidente quando i tumori sono già presenti da un po’ di tempo.

Il sangue nell’urina può essere osservato ad occhio nudo, con una miscela di un millimetro di sangue per litro di urina.

Altri sintomi del cancro alla vescica includono il frequente bisogno di urinare e le infezioni della vescica.

Le infezioni ricorrenti della vescica dovrebbero essere valutate attentamente, soprattutto negli uomini, poiché il tratto urinario maschile è generalmente meno suscettibile alle infezioni rispetto a quello femminile.

Con la progressione della malattia, possono comparire sintomi più gravi come perdita di peso, sudorazione notturna e febbre.

Inoltre, l’ostruzione causata dal tumore può portare all’accumulo di urina nei reni, causando dolore al fianco dovuto alla congestione renale.

La cistoscopia, o uretrocistoscopia, è il metodo diagnostico utilizzato per individuare il cancro alla vescica. Durante questo esame, un urologo esamina l’interno dell’uretra e della vescica utilizzando uno strumento chiamato cistoscopio.

Questo strumento viene inserito nell’uretra e poi nella vescica, di solito con l’aiuto di un’anestesia locale o lubrificante. Attraverso una telecamera inclusa nel cistoscopio, l’urologo può esaminare attentamente la parete interna della vescica e gli ureteri per individuare eventuali tumori o anomalie.